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VolterraTeatro

Dopo 24 anni il Festival di Volterra è più vivo che mai. Anche quest'anno Volterrateatro, (19 luglio-1 agosto 2010)
con la direzione artistica di Armando Punzo, ha confermato il suo ruolo internazionale di vetrina dell'avanguardia,della ricerca, della sperimentazione e ha mantenuto alta la qualità delle sue proposte spaziando dal teatro alla musica,dall'arte al cinema, dalla poesia alla danza.

Radiogas ha partecipato all'evento e ha selezionato per voi due spettacoli:
"Hamlice", ultimo lavoro dei detenuti attori del carcere di Volterra e "La Stanza"del Teatrino Giullare".

 

"La Stanza" del Teatrino Giullare"

Teniamolo d'occhio, questo Teatrino Giullare, perché porta con sé un vento di novità.
Dopo i testi di Bernhard e Beckett il Teatrino Giullare continua ad affrontare testi impegnati con "La Stanza" del premio Nobel Harold Pinter.
Sei personaggi interpretati - attraverso maschere - da due attori, un unico punto di vista dato dal riquadro di una finestra illuminata che si apre sull'interno dell'abitazione di un condominio fatiscente di una città. Al di là di questa cornice tradizionale, come in uno spettacolo di burattini, si affacciano volti che appaiono inquietanti grazie a maschere originali, simili a volti umani ma al tempo stesso distorgenti. Protagonista una misteriosa casalinga che col suo taciturno marito abita da poco l'appartamento, intorno a loro altri quattro strani personaggi: dai dialoghi - che hanno il ritmo serrato, ironico e al tempo stesso sospeso di un film americano alla Woody Allen - lo spettatore capisce che esiste un segreto e seguendo il dipanarsi dei discorsi viene catturato nel gioco di botta e risposta dei personaggi, tra allusioni, bugie e mezze verità, fino alla fine quando il segreto non verrà però mai veramente svelato.


 

"Hamlice - Saggio sulla fine di una civiltà"

Non perdete al Fabbricone il prossimo 3 novembre "Hamlice - Saggio sulla fine di una civiltà", ultima produzione della Compagnia della Fortezza formata dai detenuti attori del carcere di Volterra e diretta da Armando Punzo.
Tra il mondo fantastico di Alice e i dubbi di Amleto, lo spettatore si muove in un universo di parole: parole sopra, sotto, ai lati, sulle stoffe, sulle tazze e fra le mani. Si alterna fra il dentro e il fuori, tra il buio e la luce, tra il disagio claustrofobico e l'euforia liberatoria. Tra i cunicoli del carcere e il suo cortile luminoso anche lo spettatore è prigioniero; insieme con lui creature fantastiche che vestono abiti sontuosi, metà nobili del ‘700 e metà trans, che ci parlano con le parole di Genet, Ceckov, Pinter, Lagarce, Scaldati e altri. Uno spettacolo catartico assolutamente imperdibile che si conclude con un finale liberatorio nel quale lo spettatore vedrà saziata la propria fame d'aria e di verità affidando al cielo e alla luce lettere atte a formare parole nuove, parole per dire "le frasi dimenticate, quelle che finora sono state taciute e per dire quello che ancora non è mai stato detto".


  
 Sara Passi