Nel mese di dicembre 2012 e uscito Concerti, il bellissimo box che racconta la storia live di Fabrizio De André. Il box contiene un libro fotografico in grande formato di 192 pagine, le scalette ed i manifesti dei concerti e soprattutto 16 cd, due per ciascuno dei tour intrapresi dal cantautore genovese nel corso della sua carriera 1) La Bussola / Storia di un impiegato (1975 / 1976 - ***1/2) riporta il debutto assoluto di De André dal vivo (alla Bussola della Versilia, storico locale famoso soprattutto negli anni '70) ed un ampio stralcio del successivo tour effettuato in compagnia di una versione rinnovata dei New Trolls. Si tratta del De André più intimo, che si dilunga con piacere sulle composizioni storiche degli anni '60, ma che viene però penalizzato dalla scarsa qualità audio di queste registrazioni, ottenute dai registratori portatili del pubblico. Alla Bussola colpiscono nel segno in particolare La canzone dell'amore perduto, Via della povertà (cioè la libera traduzione di Desolation Row di Bob Dylan, curiosamente accreditata solo a De André / De Gregori e non anche a Mr. Zimmerman), Il testamento di Tito e La canzone di Marinella. Nel secondo cd sono invece particolarmente azzeccate Canzone del maggio, Canzone del padre, Il bombarolo e Verranno a chiederti del nostro amore. Alla fine c'è una ghost track rappresentata da una strepitosa versione sempre di Via della povertà, con il testo modificato e continui riferimenti all'attualità politica dell'epoca. 2) Con la P.F.M. (1979 - ***) sono due cd che ricalcano i già conosciuti concerti live con la Premiata Forneria Marconi. Confesso che non ho mai particolarmente amato questa versione di De André il quale, secondo la mia opinione, non si giova particolarmente degli arrangiamenti rock studiati da Di Ciocco & Co. Peraltro certo di progressive non si tratta. Queste sonorità ricordano semmai lo zingaresco Desire di Bob Dylan, dal quale viene appunto tratto l'omaggio di Avventura a Durango. Nel primo cd ci sono le arcinote Bocca di rosa, Andrea (un mezzo hit in Germania all'epoca) e Il pescatore. Molto meglio il secondo cd con Sally, Verranno a chiederti del nostro amore ed una strepitosa Rimini. Si chiude con il rumore delle contestazioni del pubblico nella data di Roma (di gran moda nei concerti alla fine degli anni '70; Patti Smith ne sa qualcosa). 3) L'indiano: il concerto (1981/1982 - **1/2) nonostante sia tratto dal tour di un bellissimo album, è un live piuttosto moscio e poco coinvolgente. Si segnalano comunque Franziska e Via del campo. 4) Creuza de ma: il concerto (1984 - ****1/2) è il live più bello del box. Merito sicuramente degli arrangiamenti perfetti studiati da Mauro Pagani per l'occasione. Nel primo cd grintosa al punto giusto la blueseggiante Quello che non ho, molto intima e "sentita" Hotel Supramonte ed infine semplicemente sublime Jamin-à. Nel secondo cd si ricordano particolarmente A pittima, Sinàn Capudàn Pascià e Giugno '73. Mezzo voto in meno per la qualità audio della registrazione, che risulta non proprio irreprensibile. 5) Le nuvole: il concerto (1991 - ****) documenta il tour successivo all'uscita di uno degli album più belli della storia di Fabrizio. Nel primo cd di questo concerto si segnalano La domenica delle salme e Se ti tagliassero a pezzetti, ma un po' tutta la scaletta rasenta la perfezione. Ancora meglio il secondo cd, in cui abbondano le canzoni dialettali (Sidùn, Megu Megun, A Dumenéga) e i successi degli anni '60 (La guerra di Piero e la traduzione de Il gorilla di George Brassens). 6) In teatro (1992 / 1993 - ****) rappresenta la dimensione ideale per la musica di De André, quella del cantastorie in un ambiente intimo e raccolto. Il primo cd è tutto dedicato all'universo femminile ed ha punti di sublime livello in L'infanzia di Maria, Tre madri, Giovanna d'Arco (traduzione di una famosa canzone di Leonard Cohen) e Le passanti. Il secondo cd ha il proprio vertice emozionale con una lunga versione della sempre drammatica Amico fragile e con la vetusta La ballata del Miché. 7) Anime salve: il concerto (1997 - ****) è il riassunto del tour successivo alle frizioni con Ivano Fossati riguardo al disco in studio omonimo. Qui la registrazione è professionale e ci sono diversi gioielli. Nel primo cd (quasi del tutto dedicato al repertorio nuovissimo) si segnalano Khorakhané, Anime salve (in cui Cristiano De André riesce quasi alla perfezione ad imitare i tic vocali di Fossati), Ho visto Nina volare e Smisurata preghiera. Il secondo cd è dedicato più ai classici e si ricorda per le migliori versioni di Fiume Sand Creek e Don Raffaé dell'intero box. 8) Mi innamoravo di tutto: il concerto (1998 - ***1/2) è un resoconto fedele dell'ultimo acclamato tour di Faber, peraltro già oggetto dell'ottimo live album del '99 De André in concerto. Nel primo cd ci sono le versioni definitive di Creuza de ma, Princesa, Dolcenera e Le acciughe fanno il pallone. Nel secondo cd grande spazio viene dato alle canzoni di un disco storico come La buona novella (1970), che venne ripreso in considerazione dall'autore proprio a seguito della scoperta della terribile malattia che poi finì per ucciderlo. Da segnalare Il ritorno di Giuseppe, Il sogno di Maria, La città vecchia, Geordie ed una trascinante Volta la carta. In definitiva si può serenamente affermare che il box Concerti è uno di quei rari casi in cui il totale è superiore alla somma delle parti: è un oggetto curatissimo, pieno di sorprese e assemblato con grande amore dalla Fondazione De André. Si tratta senz'altro di un must per tutti i fans della musica del grande cantautore / poeta genovese. |