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Husker Du Discografia

La band cardine per l'evoluzione dell'hardcore punk verso la melodia si forma nel nevoso Minnesota alla fine degli anni '70. La formazione degli Husker Du prevede la doppia leadership di Bob Mould (chitarra, voce) e Grant Hart (batteria, voce). I due sviluppano col tempo un fiero antagonismo, che sfocia in continue lotte intestine, dalle quali Mould emerge sempre come sostanziale vincitore. L'equilibrio di potere nella band è garantito dal bassista Greg Norton, costretto a fare i salti mortali per ridurre i motivi di attrito tra i due compagni.

Il primo album degli Husker Du gli iscrive a pieno titolo alla gara per nominare il "gruppo hardcore più veloce del mondo". Land Speed Record (1982 - **1/2) ci fa conoscere la "terra della velocità", un luogo in cui le canzoni faticano ad arrivare al minuto e pure la stessa rabbia viene annichilita dai tempi incredibilmente serrati. Diciannove canzoni per diciotto minuti scarsi di delirio live. Tra i vari frammenti spicca in particolare Push The Button.

Le canzoni cominciano a rallentare, mostrando primi squarci di melodia con Everything Falls Apart (1983 - ***). Gli Husker Du non sembrano diversi dai numerosi gruppi hardcore punk che infestano il paese, anche se la loro intransigenza sembra vacillare in più occasioni. In un piccolo mondo, quello dell'hardcore punk, caratterizzato da violenze e machismo, cominciano inoltre a trapelare le prime voci sull'omosessualità dei membri della band (per la cronaca Mould e Hart sono gay, mentre Norton è eterosessuale). Sono tutti segnali che fanno intuire l'impatto che il trio avrà nel futuro prossimo (e non solo a livello puramente musicale).

 Il controverso singolo Diane (scritto da Hart), anticipa l'incredibile rivoluzione copernicana di Zen Arcade (1984 - *****). L'ambizione sfrenata degli Husker Du porta i tre dove non aveva in precedenza osato nessun gruppo di area punk: un doppio concept album. Il disco racconta le difficoltà della crescita in modo intelligente ed ironico, non disdegnando addirittura parentesi acustiche (come la strepitosa Never Talking To You Again).

E' difficile parlare di Zen Arcade senza entusiasmarsene perché, anche a distanza di trenta anni, resta un miracolo dalla genetica oscura. Something I Learned Today, Beyond The Threshold, I'll Never Forget You, Somewhere, Pink Turns To Blue e Monday Will Never Be The Same sovvertono la storia del rock alternativo americano, creando all'improvviso gli anni '90 con un buon lustro d'anticipo.

New Day Rising (1985 - ***1/2) rappresenta un passo indietro dal punto di vista della qualità. Dopo la grandiosa magniloquenza di Zen Arcade, New Day Rising è semplicemente una gradevole sequenza di brani punk rock. Certo è che se Bob Mould avesse scritto tutte canzoni del livello di Celebrated Summer, l'esito sarebbe stato decisamente migliore.

Non è ancora terminato l'anno, che nei negozi esce Flip Your Wig (1985 - *****). Sembra che le canzoni di questo splendido affresco power pop siano state scritte prima di quelle di New Day Rising, per poi essere accantonate momentaneamente per motivi misteriosi.

 

Si tratta probabilmente dell'album più rifinito e commerciale della carriera degli Husker Du, ma Makes Not Sense At All, Green Eyes, Games e Keep Hanging On sono dei veri e propri capolavori.

Mentre la notorietà della band continua a lievitare (in compagnia di quella dei concittadini Replacements), esce un'ulteriore notevole prova intitolata Candy Apple Grey (1986 - ****). Ormai Mould scrive bozzetti di insoddisfazione adolescenziale con il pilota automatico (Crystal, Hardly Getting Over It), mentre Hart regala sprazzi di genialità stralunata (Don't Want To Know If You Are Lonely, Sorry Somehow) come fossero noccioline. All'epoca sembrava normale perfino una produzione continua di questo livello.

La vicenda terrena degli Husker Du (per la beatificazione c'è ancora tempo) si conclude con l'album doppio Warehouse: Songs And Stories (1987 - *****). Per molti si tratta di un album ancora superiore a Zen Arcade e di sicuro ci mostra il punto più lontano mai raggiunto dal gruppo rispetto all'hardcore punk degli esordi. Ice Cold Ice e l'inno di These Important Years ci fanno percepire i significativi progressi di Mould nella scrittura di potenziali successi pop, mentre Hart ammicca alla lezione di Neil Young con l'imperdibile She Floated Away. I due leader si dividono al 50% la paternità dei brani (con grande soddisfazione da parte di Grant Hart), ma la concordia tra di loro è soltanto un lontano ricordo. Il gruppo si scioglie con l'unico rimpianto di Greg Norton.

Uscito diversi anni dopo, The Living End (***1/2) è la testimonianza di uno sporco e sudato concerto degli Husker Du nel 1987. Ventiquattro brani tratti soprattutto dal precedente biennio e registrati con i piedi, con la rilevante sorpresa della cover di Sheena Is A Punk Rocker dei Ramones. Da qui in poi solo leggenda e diverse livorose accuse reciproche tra Hart e Mould.

 Lorenzo Allori