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SKUNK ANANSIE Discografia

Deborah "Skin" Dyer (voce), Richard "Cass" Lewis (basso), Martin "Ace" Kent (chitarra) e Robbie France (batteria) fondano gli Skunk Anansie a Londra nella prima metà degli anni '90. La loro proposta musicale è un ibrido estremo tra punk rock, alternative rock, pop e soul.

Il primo album si intitola Paranoid And Sunburnt (1995 - ****) ed è un maestoso ed ininterrotto proclama politico al suono di rock n'roll. Il successo di pubblico arriva presto grazie all'inclusione del singolo Selling Jesus all'interno della colonna sonora del fortunato film Strange Days. Proprio questa canzone alza di almeno un paio di tacche il livello del dibattito politico in Gran Bretagna.  

Gli Skunk Anansie mostrano con naturalezza la loro diversità (Skin e Cass sono di colore e la stessa cantante ammette pubblicamente di essere bisessuale) ed anzi passano al contrattacco con brani come Intellectualise My Blackness, Little Baby Swastikkka o It Takes Blood And Guts To Be This Cool But I'm Still Just A Cliché. Paranoid And Sunburnt verrà però ricordato soprattutto per aver riportato il rock duro nelle classifiche inglesi, perché I Can Dream, Weak o All In The Name Of Pity hanno la forza melodica per piacere a tutti e la cattiveria per essere degli inni underground. Quando meno te lo aspetti, Skin tira fuori la propria straordinaria voce da Aretha Franklin punk ed incide stupende ballate come Charity e 100 Ways To Be A Good Girl.

La sostituzione del batterista Robbie France con il più professionale Mark Richardson prelude al vero successo internazionale. Non quello che viene solitamente riservato alle rock band, ma qualcosa che, diciamolo pure, potrebbe pure appartenere ad una boy band. Stoosh (1996 - ***1/2) inizia sulla falsariga del precedente (Yes, It's Fucking Political), ma poi ci si accorge che è formato soprattutto da brani lenti e le canzoni up tempo, quando ci sono, sono molto più educate che in passato (anche se sempre trascinanti). Questo è per esempio il caso dei singoli All I Want o Twisted (Everyday Hurts), ma anche We Love Your Apathy, che dovrebbe essere sulla carta la nuova Little Baby Swastikkka, sembra invece una placida gattona rispetto a quell'altra tigre. Le ballate sono strepitose e mostrano grande progresso nella scrittura pop del gruppo; Stoosh verrà dunque particolarmente ricordato per Infidelity (Only You), Hedonism (Just Because You Feel Good), Brazen (Weep) e Pickin' On Me.

L'incrocio tra la jungle di Goldie e Kashmir dei Led Zeppelin, rappresentato dalla durissima Charlie Big Potato, apre in gloria il sopravvalutato terzo disco Post Ormasmic Chill (1998 - ***). Se si esclude questa canzone ed il simil punk rock di On My Hotel TV, siamo di fronte ad una vera e propria svolta pop nella storia degli Skunk Anansie. Si tratta ovviamente di pop di grande qualità (Lately o le struggenti Secretly e You'll Follow Me Down), ma dalla band tutti pretendevano (giustamente) qualcosa di più.

Il gruppo si scioglie per un decennio, permettendo a Skin di aprire la propria carriera solista approfondendo la propria ricerca musicale in direzione di un pop soul da alta classifica. Nel 2009 esce il greatest hits Smashes And Trashes il quale, oltre a ricordarci quanto erano bravi i "vecchi" Skunk Anansie, regala ai fans tre bellissime nuove canzoni (Tear The Place Up, Because Of You e Squander). La reunion non è solamente una mossa commerciale, perché gli Skunk Anansie, dopo un applaudito e seguitissimo tour mondiale, se ne escono con un nuovo disco. Wonderlustre (2010 - ***) ha un suono meno "pompato" e più rock del lontano predecessore, ma il livello non eccelso delle proprie composizioni lo rende il peggior disco della carriera degli Skunk Anansie, almeno fino a quel momento. Le canzoni migliori erano state lasciate per il greatest hits dell'anno prima ed a parte Over The Love o il singolo My Ugly Boy non ci sono molti motivi per ricordarsi di Wonderlustre.

 

Sicuramente di ben altra pasta è fatto Black Traffic (2012 - ***1/2), disco che affila le unghie della band come non succedeva dai tempi di Stoosh. L'inizio è tutto un assalto all'arma bianca con I Will Break You, Sad Sad Sad e Spit You Out (la terza veramente ottima).

 Poi le cose si tranquillizzano, grazie alle consuete ballate quasi soul guidate dalla voce suadente di Skin (I Hope You Get To Meet Your Hero, Our Summer Kills The Sun, Drowning), ma questo rimane decisamente un disco di alternative rock e non uno strano ibrido che potrebbe pure stare nell'i-pod del cosmopolita Flavio Briatore.
 

Il sogno di milioni di fan degli Skunk Anansie è quello di ascoltare la voce di Skin in un contesto intimo ed acustico. Effettivamente An Acoustic Live In London (2013 - ***1/2) non tradisce le attese, con versioni splendide di You Saved Me, Secretly ed Infidelity (Only You). L'unica pecca può essere considerato il poco coraggio infuso negli arrangiamenti e la decisione di puntare decisamente sulle ballate. In scaletta anche l'inaspettata cover di You Do Something To Me di Paul Weller.

 
 
Con Anarchytecture (2016 - ***) si sottolinea ancora di più lo status di "icona pop" ormai raggiunto da Skin. A partire dal singolo Love Someone Else il disco è forse il più orecchiabile della discografia degli Skunk Anansie, con meno chitarre ruggenti (l'unica eccezione è Beauty Is Your Curse) ed anche meno ballate struggenti (anche qui c'è un'eccezione e si chiama I'll Let You Down).

Emerge invece un'insolita verve simil funk, talvolta quasi ballabile. Tranquilli però, gli Skunk Anansie non si sono trasformati all'improvviso nei Franz Ferdinand. Il nuovo stile viene simboleggiato dall'ottima Without You. Anarchytecture è il classico album in cui tutto funziona, ma niente è davvero memorabile.

  Lorenzo Allori