Anno di pubblicazione: 2014 Provenienza: U.S.A. Genere: soul Voto: ***1/2 Brano migliore: Really Love
Commento: Sacro e profano, questa difficile dicotomia è sempre stata al centro della black music, fin dai tempi di Sam Cooke o Marvin Gaye. D'Angelo ci aveva sedotti ed abbandonati ormai quasi quindici anni fa con il mitico Voodoo (2000). Nella copertina di quell'album appariva in posa sexy, rischiando di apparire come uno dei tanti rapper palestrati che infestano la programmazione di MTV; invece la sua era purissima grana soul, anche se declinata in chiave sicuramente moderna e digitale. Dopo una serie infinita di problemi, il conturbante cantante con la voce da usignolo ritorna con l'appellativo forse blasfemo, ma sicuramente calzante di Black Messiah. Ed anche questo disco, pur inferiore rispetto all'illustre predecessore, non delude affatto. D'Angelo accatasta innumerevoli tracce vocali sopra tappeti sonori (suonati, per Dio!) di purissima matrice funk jazz. Niente di più lontano dall'odierno hip hop, ma insieme vicino allo spirito di quella rivoluzione iniziata silenziosamente nei club gay di New York e Detroit all'inizio degli anni '80. Quando poi si affronta una vera classic soul ballad come Another Life con quella voce lì e quel controllo lì, scatta automatico l'applauso per il Prince del XXI secolo.
Assomiglia a: Marvin Gaye, Prince, The Roots Dove ascoltarlo: nella sala pesi della vostra palestra preferita. |