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IL CORVO

di Alex Proyas (USA 1994)
con Brandon Lee, Sofia Shinas, Michael Wincott



Ci sono film tratti da fumetti che hanno naturalizzato le tavole da cui hanno tratto ispirazione, nel caso de "Il Corvo", tratto dal fumetto di J. O'Barr, ci troviamo invece davanti ad una pellicola talmente ben resa e talmente gotica da sembrare in bianco e nero.

La trama vede Eric Draven (Brandon Lee 1965-1993 R.I.P.) e la sua compagna Shelley (Sofia Shinas) immortalati in un ritratto felice e domestico, ma immediatamente irrompe la violenza nella loro abitazione, una banda di malviventi alle dipendenze di Top Dollar (Michael Wincott), che uccide entrambi dopo aver violentato Shelley e gettato giù dalla finestra Eric. E' questo il tenebroso incipit, in una città fantasma che attende la vigilia di Halloween, una città popolata da ombre dove Eric tornerà dall'aldilà per vendicarsi, protetto da un corvo che un anno dopo la sua morte ha bussato alla sua lapide, per far mietere le vittime designate della sua vendetta cieca in nome dell'amore. 

Uno per uno vediamo cadere tutti i componenti della banda, tra macabre esecuzioni e momenti poetici, sottolineati da personaggi di corollario, come la bambina dark o il poliziotto di colore in un primo tempo spaventato dal protagonista, ma poi divenutone amico.
Grandiosa performance per Michael Wincott, cattivo dai capelli lunghi, sguardo di ghiaccio come il suo cuore, vero antagonista fino allo scontro finale.

Determinante la scelta della musica, per una colonna sonora con artisti del calibro di the Cure, Pantera, Stone Temple Pilots e Jesus and Mary Chain, solo per citarne alcuni, sottofondo ideale per questa favola nera.

Brandon Lee, figlio del più celebre Bruce, si trova ad interpretare la sua ultima pellicola con tutta la malinconia che troveranno gli spettatori col senno di poi, visto che per un assurdo quanto stupido incidente, Brandon ha perso la vita durante le ultime riprese, ucciso a freddo da una pallottola, sul set, una pallottola che avrebbe dovuto essere caricata a salve. Quindi, purtroppo, non ha potuto godersi quelli che erano senz'altro i meritati applausi per un film che ormai è divenuto un piccolo classico.

Daniele Nuti