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IL GRINTA – Ethan & Joel Coen

Regia: Ethan Coen, Joel Coen

Anno: 2010

Nazione: USA

Durata:150 min

 

 

"Si deve pagare tutto in questo mondo. Niente è gratuito tranne la grazia di Dio"; con queste parole dal retrogusto simil - cattolico ha inizio l'ennesimo capolavoro firmato Joel e Ethan Coen, un riadattamento in chiave "moderna"(nonostante il western di per se stesso sia uno stile un po' agé) dell'omonimo film datato 1969 celebre per aver fatto guadagnare un Oscar a John Wayne.

La storia è quella di una giovane ragazzina, appena 14 enne (la neo diva del cinema americano, tanto osannata dalla critica, Hailee Steinfeld) sfrontata, con due solidi attributi, orfana di padre, ucciso a bruciapelo da un amico di famiglia,Tom Chaney, un assassino, un criminale. Metti Ross (figlia di Frank Ross...una vera disgrazia) è sola nonostante la madre analfabeta e un fratello piccolo, è sola ma non per questo affranta, è temeraria, determinata, spera nella giustizia e in una giustizia quanto mai veloce (ce lo auspichiamo tutti). Nonostante l'iniziale scetticismo la ragazzina si appella alle mani solide ed esperte di uno sceriffo dalla bottiglia facile tale Reuben Rooster Cogburn il "Grinta" affinché possa aiutarla a trovare l'assassino del padre e impiccarlo come da tradizione in pubblica piazza. Perseguire e scovare l'omicida non sarà impresa facile, ma 6 occhi e 3 teste ragionano meglio di due (Tom Chaney è ricercato anche da un terzo personaggio un ranger texano tale La Boeuf - Matt Damon). Sullo sfondo di un'America lontana anagraficamente ma sempre la stessa di oggi (emblematica è la scena in cui viene negato ad un indiano il diritto, in punto di morte, di dare seguito alle sue ultime parole...segno che la discriminazione è figlia di tutti i tempi), si susseguono a ritmo un po' lento discussioni intense ed interminabili, scenari incantevoli fatti di colori cupi e opachi, inquadrature quanto mai pittoriche (il volto di certi personaggi sembra dipinto).

Diversamente dal film premio Oscar "Non è un Paese per vecchi" dove il silenzio faceva da padrone, qui il rumore è percepibile ma non riesce a rendere le scene figlie di un film western (sarebbe risultato fuori tempo massimo), quanto piuttosto immagini a tratti comiche. Nonostante la sceneggiatura alle volte pregna di parole inutili, il film riesce ad appassionare, a voler sottolineare citando il titolo di un celebre film, che "Il postino suona sempre due volte"!

 

  Chiara Boriosi