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LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO

di Elio Petri (Italia, 1971)
con Gian Maria Volontè, Mariangela Melato, Mietta Albertini, Salvo Randone,Gino Pernice



Nel 1972 al Festival di Cannes la Palma d'oro fu vinta, ex-aequo, da due film: Il caso Mattei di Francesco Rosi che raccontava la storia del presidente dell'Eni morto in circostanze misteriose e La classe operaia va in paradiso di Elio Petri.

Il cinema politico era al suo apice, i film di Elio Petri sono stati la più alta rappresentazione del cinema di inchiesta e, non solo, come nel caso di questa pellicola, perché era il primo ad affrontare i problemi o a dargli visibilità ma perché lo faceva con una capacità e devozione uniche.

 Il mondo operaio del cottimo, la sinistra extraparlamentare ed il
sindacato, sono i soggetti principali che hanno fatto da base alla bella sceneggiatura che Petri ha scritto con lo sceneggiatore con il
quale aveva già collaborato per Indagine su un cittadino al di sopra
di ogni sospetto, Ugo Pirro.
Gian Maria Volonté, offre una delle sue interpretazioni più intense,
tanto riuscita da mettere a disagio lo spettatore infastidito dal personaggio principale del film , Valerio Massa detto Lulù, un operaio che vive un'esistenza meschina, alienato e succube del lavoro.
 

Il resto del cast è eccellente, a dimostrare, se ce ne fosse bisogno, come nell'Italia degli anni settanta, non solo gli attori che arrivavano a conquistare ruoli primari erano all'altezza della situazione ma la possibilità di scelta era tale che, attori eccellenti come Salvo Randone, accettavano di recitare in parti secondarie o addirittura marginali.

Elio Petri è impietoso, entra nelle fabbriche per scovare il marcio, porta sul grande schermo lo squallore dei rapporti tra colleghi, l'impossibilità di comunicare tra padroni e dipendenti, esplora la bassezza delle lotte interne alla sinistra con realismo interessato e non sembra proporre ricette o soluzioni: fotografa la realtà attraverso la lente di ingrandimento di un cinico e morboso pessimista che non può credere nel futuro.

Vedere oggi un film come La classe operaia va in paradiso può far riflettere ma può, allo stesso tempo essere fuorviante perché potrebbe
far pensare ad alcuni che la situazione sia migliorata.

L'inviato Morellik