"Questa canzone parla del fallimento della mia generazione. Io ho 42 anni e mai mi sarei immaginato che la comunità in cui viviamo - il popolo italiano - sarebbe diventata così egoista, ignorante e brutta.
Sono le parole con cui Pier Paolo introduce E' colpa mia, ma è un concetto di cui è pregno tutto il concerto: amarezza, delusione, rabbia. Gran parte della scaletta è dedicata naturalmente ai pezzi di A sangue freddo, e quindi vengono sviscerati anche tutti i grandi temi intimi e quotidiani di ognuno di noi, l'amore triste di Direzioni diverse, la denuncia contro il sistema sociale e la violenza poliziesca di Alt, il Padre Nostro riscritto in versione cinica e disillusa.
Grande impatto sonoro, per fortuna stavolta anche ottima acustica e leggibilità della voce, precisione tecnica di tutti notevole nonostante il grande boato proveniente dagli amplificatori; esibizione interessante, intelligente ed energica, costellata da momenti di silenzio e immobilità che, come dice Pier Paolo, "compresi o no, hanno un valore narrativo. Forse c'è qualcuno che non capisce, ma non si puo' lasciare che le cose vadano così, bisogna almeno provarci". Pier Paolo assume questo ruolo di trascinatore di masse, di educatore, e i ragazzi in sala ascoltano (che è già un risultato...) e magari riflettono. "Stasera qui abbiamo fatto rock,musica popolare, ma abbiamo fatto anche un po' di cultura, che è un'aspirazione che manca soprattutto nei giovani di questo Paese. Voi cosa ne pensate?"
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Imperdibile l'intervista concessa il 3 novembre 2009 da Pier Paolo alla trasmissione BorderLine, per RadioGas, ascoltabile in podcast su www.radiogas.it, in cui ci ha raccontato come è stato preparato il tour, come si pongono Il Teatro degli Orrori nel mercato della musica indipendente italiana, e come si è evoluto il progetto da One Dimensional Man a Il Teatro degli Orrori con la scelta di cantare in italiano.http://www.ilteatrodegliorrori.com/ http://borderline.cencios.net/
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