Fabrizio De André, Lucio Dalla, Max Casacci, Bruno Lauzi, Fred Buscagliene, Gigliola Cinguetti, Elvis Presley, Caetano Veloso, Pacifico, Gloria Gaynor, i Beatles, i Police, Renato Carosone e Lucio Battisti. Cosa hanno in comune tutti questi musicisti / cantanti che hanno fatto la storia del pop nazionale ed internazionale? Semplice, sono alcuni degli ingredienti che vanno a formare il puzzle del nuovo spettacolo dei Musica Nuda. Mi è capitato di assistere alla tappa veronese del loro tour in cui presentano il loro quarto ed ultimo lavoro in studio (Complici, recentemente uscito per la prestigiosissima Blue Note) e sono rimasto piacevolmente colpito dalla varietà dello spettacolo e dall’ormai scontata bravura dei musicisti. Un progetto partito come semplice sperimentazione sulle possibilità infinite (?!?) della formula contrabbasso + voce, è divenuto uno dei capisaldi dell’attuale musica italiana. Lo dimostra il fatto che Complici contiene molte meno cover rispetto agli album che lo hanno preceduto ed ha in parte abbandonato le atmosfere del jazz / fusion in favore della canzone italiana d’autore. Dal vivo però questa sottile metamorfosi non si percepisce più di tanto con il duo sempre impegnato in uno spettacolo che riempie molti spazi vuoti con il puro cabaret o comunque con il teatro / canzone in stile Giorgio Gaber. Molta ironia (e battute contro l’uomo di Arcore) ed una bravura tecnica che rende il tutto un po’ freddino, se proprio si vuole trovare il pelo nell’uovo. Ferruccio Spinetti (ex Piccola Orchestra Avion Travel) è un contrabbassista sublime, in particolare con l’archetto, ed ha poco o niente da invidiare ad autentici maestri dello strumento come Miroslav Vitous o Ron Carter. Petra Magoni ha invece un’estensione ed una duttilità vocale strepitose; in Francia è considerata una vera e propria star, da noi invece riveste il ruolo di “cantante di nicchia”, tanto per dimostrare ancora una volta il ruolo culturale secondario che riveste la musica di qualità nel nostro paese. Il concerto ha avuto un divertente diversivo con l’apparizione degli “idoli” locali Sonohra. I due giovanotti veronesi, famosi per far palpitare il cuore a centinaia di ragazzine in tutto lo stivale, hanno imbracciato le chitarre (di cui una slide) per accompagnare Magoni e Spinetti in una bluesata e sorprendente versione de Il tempo di morire di Battisti. Dopo questo breve tour rivedremo i Musica Nuda impegnati nei teatri nel doppio ruolo di musicisti / attori nella nuova messa in scena del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, con la regia di Gioele Dix. Ormai tutto quello che è spettacolo è Musica Nuda. |