Dell’industrial angosciante neo-espressionista (concedetemelo) di Halb Mensch e Kollaps rimane solo una sapienza musicale austera, ma vestita di atmosfere addolcite e raffinate, come questi cinque signori tedeschi che ammettono di puntare, ora più che mai, su una forma estetica accattivante, lontana da intenti esclusivamente provocator |
|
I suoni (che qui non sta per sonorità) lancinanti della Metropolis del mondo contemporaneo, lasciano spazio a melodie più delicate e cupi monologhi in tedesco. In Alles Wieder Offen è letteralmente tutto ancora aperto a nuove visioni un po’ post rock, dove i ritmi martellanti fanno comunque ancora da padroni in questa oscura rappresentazione del mondo, meno dura e viscerale, ma ancora incantevole e a tratti allucinante. Gli affezionati, alcuni dei quali finanziatori in prima persona di questo album autoprodotto, sapranno comunque riconoscere la natura visionaria non ancora del tutto rinnegata di un gruppo che ha insegnato a trattare i suoni come fossero immagini e a giocarci come fossero terra: dalla materia, alla forma; la forma patinata e sfuggente del ventunesimo secolo. Irene Rossi
|