Se esistesse una bibbia dell'avanguardia in musica, questa sarebbe senz'altro la rivista inglese THE WIRE. Non ci troverete mai articoli sui Beatles o sul punk, ma piuttosto "adventures in modern music", succose indagini tra post rock e classica contemporanea, senza dimenticare la musica elettronica, il jazz classico e moderno, la musica "globalizzata" dei cinque continenti. Rigorosi e colti, i giornalisti di WIRE intendono dettagliare una mappa del loro territorio, e a questo proposito hanno approntato, negli ultimi anni, una serie di guide all'ascolto riferite ai protagonisti dell'avanguardia musicale. La redazione della rivista ha successivamente deciso di raccoglierne in volume alcune delle più significative: ne è risultato un vero e proprio manuale, opportunamente tradotto e pubblicato in Italia dalla Isbn Edizioni. Un libro denso e importante, e una lettura ideale per l'ascoltatore curioso. Il libro si divide in quattro sezioni, rispettivamente dedicate all'avant rock, a funk e hip hop, all'improvvisazione jazz e alla composizione moderna. Per ognuna delle sezioni si esplorano autori e generi, illustrati con finezza dalle migliori penne della rivista. Tra i tanti nomi citati, ci sono sembrate notevoli le schede sul tropicalismo brasiliano, sul sound metropolitano del grime e del dubstep, su Fela Kuti e sul free jazz. Ma il meglio sta in fondo, nel piglio divulgativo con cui Louise Gray e Philip Clark tirano le fila del fascino volatile di John Cage e Morton Feldman. E nella perorazione appassionata di Barry Witherden a favore (pensate un po') di Karlheinz Stockhausen...
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