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EREDI DELLA SCONFITTA - Kiran Desai

Il romanzo della scrittrice indiana
accende tutti i sensi e tocca l'anima

ALLE FALDE DELL'HIMALAYA
L'affresco sontuoso e perfetto di Kiran Desai

di David Fiesoli


E' un affresco sontuoso e perfetto quello che la scrittrice indiana Kiran Desai ci regala. Il lettore si cala tra le pagine del romanzo tanto che i sensi si accendono: sembra di vedere le cime innevate dell'Himalaya orientale alle cui falde si trova la città di Kalimpong; sembra di annusare l'odore di muffa che trasuda dalle pareti della casa fatiscente del vecchio e burbero giudice che ama solo la sua cagnetta Mutt; sembra di ascoltare il sommesso russare di Mutt accanto al suo padrone; sembra di annusare i fetori delle cucine delle bettole newyorchesi dove lavora Biju, il figlio del cuoco senza nome al servizio del vecchio giudice a Kalimpong.
  E i diversi periodi in cui il romanzo si dipana tra passato e presente, così come le diverse città in cui la storia s'insegue, sono perfette cuciture della preziosa veste di questo romanzo superbo che amalga tempi e luoghi in una gustosa ricetta narrativa.

Kiran Desai dipinge i molti personaggi del libro con calore, dona loro spessore anche quando li lascia senza nome: come il cuoco, forse il personaggio che resta più in mente, per quel suo essere sempre prono agli eventi, servizievole e rassegnato, eppure così fiero del figlio lontano che lavora in America. Anche il burbero giudice è indimenticabile: palpabile il suo ostinato silenzio, terribile la sua disperazione.


La storia dell'India e quella del Nepal fanno da sfondo ma restano molto importanti nell'economia narrativa, senza tuttavia appesantirla; l'amore o la sua negazione sono due passioni ben presenti nell'affresco ma senza infingimenti nè consolazioni: insomma, il romanzo affronta, accosta o tocca ogni corda che vibri nell'animo umano.

Così la nipote del giudice, Sai, è solo l'epicentro del terremoto narrativo che parte dalla grande e fatiscente casa del giudice alle pendici dell'Himalaya (che non sarà più un rifugio sicuro nemmeno per Mutt), e si propaga verso la New York anni Ottanta in cui lavora Biju, la Cambridge anni Quaranta che ha visto i giorni di gloria del giudice; l'Unione Sovietica che ha visto infrangersi il sogno del padre di Sai; la Zanzibar in cui torna Said espulso dagli Usa; la casa delle anziane sorelle Lola e Noni a Kalimpong, dove Sai incontra Gyan e il destino fa un'altra delle sue curve.

Fino al finale, che regala l'ultimo brivido.

 KIRAN DESAI
"Eredi della sconfitta"
Adelphi, pp.391, euro 19,50