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IL DIDIETRO DELLA PASSERA - Sauro Silvestri

Addio Mondadori: l'autore torna a stamparsi da solo

DIETRO LA PASSERA

Il secondo libro del frizzante Sauro Silvestri è dedicato al culo

di David Fiesoli


Se lo ricorderanno in molti, l'uomo della passera. E' andato e tornato dalla casa editrice più grande d'Italia come si va e si torna da una passeggiata in centro. Sauro Silvestri, un paio d'anni fa, aveva stupito tutti con un libro ironico e divertente sul sesso femminile, "La passera è sempre la passera": come suo solito, se lo era stampato da sè e lo stava vendendo in tutta la Toscana copie su copie anche attraverso un veloce passaparola, quando il dissacrante e goliardico libello capitò nelle mani di un agente Mondadori in vacanza che se lo portò a Milano. E la passera uscì targata Mondadori in ogni angolo d'Italia.

Ora Sauro Silvestri da Massa e Cozzile, piccolo paese della Valdinievole, torna con il promesso seguito: "Il didietro della passera". Ma, sorpresa: è tornato a stamparselo da solo. Niente più Mondadori, dice Silvestri: è stata un'esperienza deludente, e per due motivi. Uno: nella versione mondadoriana la Passera è uscita un po' alleggerita, per non dire censurata, in passi che invece l'autore avrebbe voluto conservare. Ma, soprattutto, e siamo al secondo motivo, "La passera è sempre la passera" ha increbibilmente venduto quasi di più tramite il passaparola e l'impegno personale di Sauro Silvestri che attraverso la promozione del colosso Mondadori.

E allora, tanto vale stamparsi di nuovo il libro e venderlo da soli, anche per corrispondenza, viste le richieste: "Il didietro della passera" costa 10 euro e può essere ordinato inviando i soldi al conto corrente postale 30711295 intestato a "Sauro Silvestri - Massa e Cozzile", precisando il numero di copie e scrivendo chiaro l'indirizzo di recapito.

Cosa sia il didietro della passera non c'è bisogno di spiegarlo: "il culo è fatto per la gente dotta, per il villan fottuto c'è la potta", è il motto che apre il libro di Silvestri. E dopo alcuni "cenni culturali" sul culo (compresa l'improbabile etimologia), l'autore passa a descrivere l'architettura del culo, con tanto di disegni esplicativi, e di capitoletti in cui ogni parte del 'boccon del prete' viene analizzata, dalle chiappe in giù. Con tanto di formule matematico-filosofiche che dovrebbero misurare l'armonicità del culo, la distanza perfetta tra le chiappe (o mele) e così via. Insomma, la quadratura del culo, che però, come rivela Silvestri, nessuno è riuscito a dimostrare, per il semplice fatto che è impossibile. Anche se, lo dice la matematica 'culestre', il rapporto tra chiappe e risegola (la linea che le separa) dev'essere di sette virgola trenta.

Silvestri analizza anche la "personalità del culo". L'aspetto visivo per esempio: c'è il culo a pera, a vedova (cioè sporgente, perchè le vedove rifioriscono), a mandolino, a sposa, a ventaglio, o piatto (cioè quando le chiappe, caso rarissimo, crescono all'interno). Poi la dimensione: quello perfetto è a pipa di cocco, ovvero, corrisponde alla tacca giusta; il peggiore è quello tribolato, cioè quello secco o semisecco delle donne fissate con la dieta. Varia anche secondo la movenza: il movimento "ritmato" è una festa a vedersi, quello "trainato" come fosse un rimorchio invece dispiace proprio, e indica anche un carattere un po' depresso. Passando all'esame tattile, la prova levigatura non lascia dubbi: che sia pesca o seta, guancia di bambino o fetta di prosciutto, sempre una goduria è. Lasciamo poi al lettore la "prova morso" e l'arte del palpeggio.