On Air Stiamo trasmettendo:
Nightswimming "La ventunesina onda" con Alessandro Licusati

Parola di DJ

newsletter
Vuoi essere informato su tutte le novità di Radiogas?
Iscriviti alla nostra newsletter
Scrivi la tua email



I BIANCIARDINI - Luciano Bianciardi

Ecco dove trovare i Bianciardini,
grandi tesori al prezzo di un cent

L'ULTIMO RIBELLE
E Luciano riaprì il fuoco

di David Fiesoli

Ed eccoli, i Bianciardini: libricini da almeno un centesimo, tutti firmati da Luciano Bianciardi, l'intellettuale toscano tra i più irriducibili, tormentati e profetici che il Novecento abbia conosciuto. Annunciati dall'editore Marcello Baraghini e da Ettore Biarciardi, figlio di Luciano, ora sono realtà e subito la dichiarazione di intenti è esplicita: "dare ancora corpo alla rabbia, all'anarchia e alla ribellione che animarono i brevi anni del grande scrittore" e proseguire "la rivoluzione editoriale e di costume iniziata alla fine degli anni Ottanta con i Millelire di Stampa Alternativa".

 Infatti, i Bianciardini costano un centesimo (se il lettore non vorrà dare di più finanziando così l'iniziativa), e sono affidati non alle leggi di mercato, ma alla passione dei lettori, che si sostituiscono alla catena distributiva editoriale richiedendo copie dei Bianciardini a casa propria tramite mail (almenouncent@riaprireilfuoco.org), scrivendo al Comitato Antifondazione Luciano Bianciardi (c.p. 37, 58017 Pitigliano), ma si possono anche scaricare andando sul sito www.riaprireilfuoco.org (che prende il nome dall'ultima opera di Bianciardi).

In tempi il cui la ribellione cova sotto troppa cenere e il conformismo spegne le coscienze fino a diventare omologazione, il malessere di cui Bianciardi parla nelle sue opere lo si tocca quasi con mano. Ma i Bianciardini servono anche a guardare il mondo, intimo e personale, di un attento e disincantato osservatore che presta il suo sguardo ai lettori di oggi fornendo loro non solo una visione critica del mondo attuale e del passato prossimo che a questo mondo ha portato, ma anche una chiave per tentare di uscire dalla palude e, forse, riaprire il fuoco.

Intanto godiamoci i primi Bianciardini. Splendido "La mamma maestra", l'ultimo scritto di Bianciardi prima della morte, un ritratto di madre da parte di un figlio ribelle ma anche una riflessione sul ruolo dei cosiddetti educatori. In "La tradotta per Mosca", prima puntata di un reportage di viaggio pubblicato nel 1963, lo scrittore grossetano racconta la prima volta all'estero di un intellettuale provinciale, ed è una sottile satira contro l'indottrinamento. "Un occhio a Cracovia" è un racconto avvincente che mischia finzione e storia. E, infine, la seconda puntata del manuale "Come si diventa un intellettuale", indirizzato con ferocia ai giovani che, pur sforniti di talento, vogliano intraprendere con successo quella carriera.