Ma all'areoporto c'è un'altra coppia, americana: anche Brad e Bitsy aspettano la figlia adottiva dalla Corea, ma, politicamente corretti come sono, decidono di lasciarle il suo nome originale: Jin Ho. Insieme a Brad e Bitsy ci sono i futuri nonni, Dave e Connie, genitori di Bitsy. Le due coppie, l'iraniana e l'americana,fanno amicizia, iniziano a frequentarsi. E se Bitsy si inventa improbabili ricorrenze come la Festa dell'Arrivo da celebrare ogni anno il giorno in cui Jin Ho e Susan sono entrate nelle loro vite, gli iraniani hanno le loro feste tradizionali come il Capodanno di marzo. Tutto condito a riso e barbecue. In questo pout pourrì di cibi e usanze, tutto si mischia: Sami e Ziba ci mettono un po' a capire certi buffi americanismi, ma si sentono distanti anche dalla numerosa famiglia iraniana che continua a parlare il Farsi. E mentre le figlie crescono in una specie di gara molto americana per renderle perfette, mentre la puntigliosa Bitsy tira fuori le differenze culturali da rispettare e per Ziba invece non hanno tutta questa importanza, ecco l'11 settembre, appena accennato. Ma le vite delle due coppie non sono sconvolte da questo tremendo evento, quanto da un altro, quotidiano: Dave si innamora di Maryam ma lei, dopo avergli detto di si, cambia idea e lo respinge.
E' l'unica frattura della lunga amicizia. Poi tutto torna, diverso e uguale, e Anne Tyler, raccontando una storia normale, fa emergere e poi placa un quotidiano scontro-incontro di culture: fa strame di allarmismi e banalità che altri romanzi e cronache continuamente ci propinano, e nel frattempo ci fa innamorare dei suoi personaggi, soprattutto di Maryam, a cui spetta la conclusione perfetta del romanzo. |