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LETTERA DI UN PADRE OMOSESSUALE A SUA FIGLIA - Daniele Scalise

Daniele Scalise scrive la lettera
di un padre omosessuale alla figlia

SULLA PELLE DEGLI UOMINI
Diritto e famiglia, uguali per tutti

di David Fiesoli


Il diritto non è una dimensione sradicata dalla coscienza, come una nuvola galleggiante sopra il paesaggio terrestre, il diritto è scritto sulla pelle degli uomini, ed è un recupero di umanità: sono parole di Paolo Grossi, grande storico del diritto che insegna all'Università di Firenze, e di cui ora escono tre lezioni magistrali raccolte in un unico, prezioso volume ("Uno storico del diritto alla ricerca di se stesso", Il Mulino, pp. 150, euro 11). E parlando di diritti, il primo marzo è nata a Roma l'Associazione radicale 'Certi diritti' che ha tra i suoi obiettivi anche quello di battersi per l'accesso all'istituto del matrimonio per gli omosessuali, e porsi come protagonista della Conferenza permanente per la Riforma del Diritto di Famiglia.

  E parlando di famiglia, c'è un libro, molto bello, che è una lunga lettera di Daniele Scalise alla figlia Chiara. La quale invitò a scuola il padre per spiegare ai compagni che i gay non sono dei discotecari dolcegabbanati. Ma la lettera di Scalise alla figlia è un pretesto per raccontare il percorso di un uomo verso la libertà, e per spiegare come questa libertà debba essere rivendicata come diritto, e non solo nel privato. Scalise fa il punto sui diritti dei gay in Italia e altrove, dipingendo un paese incapace di tenere il passo con le svolte epocali che lo investono. E, tra molte altre cose, spiega che esiste la famiglia, non la famiglia naturale, che è una contraddizione in termini perchè "la famiglia è di per sè una forma artificiale che gli esseri umani hanno costruito".

E ancora, che "il diritto naturale tanto sbandierato dagli omofobi è un diritto inventato di sana pianta". E qui si torna alle parole del giurista Grossi: il diritto è scritto sulla pelle degli uomini. Famiglia e diritto sono importanti e civilissime istituzioni culturali, e in quanto tali sempre in divenire, passibili di ogni miglioramento. E l'estensione degli stessi diritti a tanti invece che a pochi è sempre un miglioramento.

Arriverà un giorno, scrive Scalise alla figlia, in cui "essere gay sarà un dato trascurabile, perfino noioso. Finiranno le trasmissioni tv, le derisioni e le parole educate, le interviste agli psicologi e ai teologi, e inizierà un'era banale che aspetto con ansia, in cui nessuno per essere qualcuno potrà rivendersi la propria omosessualità come titolo di merito o motivo di infelicità".

Arriverà questo giorno, sono in molti ad attenderlo, e la strada è solo quella del diritto: riconosciuto, applicato, uguale per tutti.

DANIELE SCALISE
"Lettera di un padre omosessuale alla figlia",
Rizzoli, pp.143,
euro 15