On Air Stiamo trasmettendo:
Supercompilation

Parola di DJ

newsletter
Vuoi essere informato su tutte le novità di Radiogas?
Iscriviti alla nostra newsletter
Scrivi la tua email



PAESAGGI IMMAGINARI - OCEANO DI FUOCO - Bertoncelli - Toop

PAESAGGI IMMAGINARI. Trent'anni di rock e oltre
Riccardo Bertoncelli, Giunti, 1998

OCEANO DI SUONO. Discorsi eterei, ambient sound e mondi immaginari
David Toop, Costa e Nolan,1999

Se adesso anche Luca Sofri si mette a scrivere libri sulle sue canzoni preferite, forse, allora, è tempo davvero di rimettere un po' le cose a posto. E dunque... o li scriviamo noi che tanto è uguale (ma ci manca il genitore famoso), o suggeriamo alternative almeno altrettanto interessanti. Come questi due libri di qualche anno fa, due splendide mappe musicali per gli ascoltatori curiosi. Quelli, per intenderci, che non sventolano bandiere di alcun genere, e per i quali la musica è uno sconfinato territorio da esplorare. O magari, come avrebbe detto il mago For(r)est, una grande scatola di cioccolatini. Insomma, gli ascoltatori di Radiogas!!! Perché qui, davvero, c'è di che fare indigestione...

  Bertoncelli e Toop, in una certa misura, si equivalgono. Per cominciare, sono due vere e proprie leggende tra i critici musicali e scrivono, peraltro, benissimo (due cose non facili da unire!) anche se con stile ben diverso - immaginifico, colorito, psych Bertoncelli, enciclopedico e onirico Toop.

Inoltre, parlare di musica per loro non è assolutamente un discorso fine a se stesso. Vuol dire, invece, parlare di sé. E poi di un tempo, di un periodo, di una cultura; e insieme del tempo, del modo in cui questa cultura, di cui la musica è parte integrante, si evolve e porta insieme a sé una delle parti più preziose delle nostre vite, il nostro immaginario, che proprio da essa (e quanto lo sappiamo!) viene plasmato in modo fortunatamente irreversibile... Ci siamo anche noi, il pubblico, nelle loro considerazioni. E leggerli, a volte, ci sembra una questione misteriosamente personale.
 

Paesaggi immaginari raccoglie alcuni degli scritti di Bertoncelli pubblicati dal 1975 al 1998 sui fogli più vari (dallo storico "Gong" a "Linus", da "Cuore" all' "Unità" a "Rockerilla") e sugli argomenti più eterogenei. I Beatles, Battisti, i Pink Floyd, l'amato Frank Zappa, Patti Smith, Bob Dylan si uniscono ai maggiormente esoterici (ma in fondo preferiti) La Monte Young, Blue Nile, Penguin Cafè Orchestra, John Fahey.

Nelle intenzioni dell'autore, il libro vuole essere un "racconto esagerato, magmatico, non coerente, obliquo degli ultimi quarant'anni di musica" e, a suo modo, raggiunge magnificamente lo scopo. Non mancano i pezzi di ironia lunatica ed estrosa: prendete la spassosissima recensione immaginaria, più vera del vero, di un disco mai esistito di Crosby, Stills, Nash e Young, Red Wood, che ai suoi tempi pre-internet (era il 1975) provocò una pioggia di richieste dei fans a una casa discografica nel panico; oppure il carteggio tra Dio e un Bob Dylan in pieno trip religioso (1980). Né difettano le stroncature illustri (David Bowie, Bruce Springsteen, Sting). Eppure, e concordiamo con l'autore, il cuore del libro sta altrove: nel suo saggio più lungo e intenso, tra l'altro uno dei pochi inediti, Lettere da un sogno, ovvero la storia di Tim e Jeff Buckley e, insieme a loro, di altri songwriters navigatori delle stelle come Tim Hardin e Fred Neil.
Seguire Bertoncelli tra questi flutti inquieti appassiona e commuove, e assicura agli ignari il contatto con un capitolo di musica americana tra i più belli di sempre.

Oceano di suono, a sua volta, è un testo complesso, intrigante, dai mille stimoli, centrato sul rapporto tra l'intangibilità delle comunicazioni del XX secolo e lo sviluppo di una corrispondente cultura musicale "eterea, inafferrabile, ambientale", nata nel 1889 dal primo incontro di Claude Debussy con le musiche giavanesi all'Esposizione Universale di Parigi e proseguita fino ai giorni nostri attraverso la progressiva apertura ai suoni del mondo - fino alla world, alla musica minimale, all'ambient. Il panorama che Toop ci presenta è da capogiro. Debussy unito a Brian Eno, John Cage alla house music, Edgard Varese a Charlie Parker, James Brown a Brian Wilson e al dub giamaicano... Niente sfugge alla lente indagatrice del giornalista inglese, che per ogni musica e musicista esaminati mostra connubi, percorsi possibili, intrecci, connessioni in quell'oceano di suono in cui ci troviamo immersi - e in cui, come in questo caso, nuotiamo come pesciolini soddisfatti.

Luca Perlini