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ROCK E SERVIZI SEGRETI - Mimmo Franzinelli

Mimmo Franzinelli

"Rock e servizi segreti"
(Musicisti sotto tiro: da Pete Seeger a Jimi Hendrix a Fabrizio De André)

Bollati Boringhieri
PP 265
Euro 16

 
Il rock, in tutte le sue commistioni e i suoi derivati, è stato visto sin dalla nascita negli anni Cinquanta come pericoloso, sovversivo e immorale tanto da meritarsi l'appellativo di "musica del diavolo".
 
Il potere di questa musica sulle giovani generazioni ha toccato il suo culmine nell'America a cavallo tra anni Sessanta e Settanta, anni guardati con nostalgica tristezza e venerati come momento in cui tutto poteva ancora accadere, ma che nascondevano un lato oscuro e poco idilliaco, ossia quello delle macchinazioni, più o meno illegali, del Governo e dell'FBI di Hoover nei confronti di ogni tipo di movimento "antisistema": basti pensare al programma "Cointelpro", messo in opera dall'FBI dal 1956 al 1971 nei confronti dell'opposizione interna, e all'operazione "Chaos" della CIA, mirata all'interno e all'esterno degli USA contro intellettuali di sinistra e pacifisti 
Alcuni aspetti di questa attività di spionaggio, provocazione ed infiltrazione erano già emersi negli anni Settanta, grazie al lavoro delle Commissioni parlamentari statunitensi Church e Pike. Molto altro, tuttavia, rimane da scoprire. E se la musica era il propellente della scena antisistema, non sorprende davvero l'attenzione che ai più famosi musicisti del momento ebbero a dedicare gli uomini dei servizi. Fino a che punto arrivarono? Al punto di "provocare" alcune morti misteriose? O addirittura, come sostengono alcuni appassionati dietrologi, a sfruttare ai loro fini la musica rock per "canalizzare il consenso e la ribellione giovanile in direzioni meno minacciose", distraendo una parte di gioventù dalla contestazione politica? Come potrete intuire, le questioni sul campo sono complesse, sfaccettate e rese ancor più difficili da analizzare dalla natura precaria e non totalmente consultabile delle fonti a disposizione. Anche per questo era auspicabile, per lavorare su un simile argomento, la mano sicura ed obiettiva di uno storico. Uno storico, se possibile, esperto di musica rock. L'identikit, a ben vedere, di Mimmo Franzinelli.

In "Rock e Servizi Segreti" lo sguardo dello storico si mescola a quello dell'appassionato di musica per darci un quadro completo della situazione politico-sociale americana e delle molte intromissioni del Federal Bureau of Investigation nella carriera , e soprattutto nella vita privata, di alcuni dei più importanti artisti del decennio, su cui negli anni sono stati raccolti fascicoli di centinaia di pagine. Da poco in parte desecretati, grazie al FOIA - Freedom of Information Act, emanato nel 1966 e ulteriormente esteso nel 1996 - e alla riclassificazione dei documenti dei servizi di intelligence americani effettuata nel 2009 ad opera del presidente Obama, questi file ci dimostrano come la sorveglianza e la persecuzione degli agenti dell'FBI abbiano molto influito, tra gli altri, sulla carriera di personaggi come Pete Seeger, Joan Baez, Phil Ochs, Frank Zappa, Jim Morrison, Jimi Hendrix, i Fugs e l'ex Beatles John Lennon.

E proprio questa è la linea guida che segue Franzinelli nel raccontarci di persecuzioni, pedinamenti e tecniche quanto meno discutibili attuate (e documentate) ai danni di personaggi scomodi ritenuti commies (comunisti), nonché agitatori di folla responsabili di rovinare i figli della puritana e benpensante America. Attraverso gli undici capitoli di questo libro (ve ne è anche un dodicesimo inerente agli affari di casa nostra con un file dedicato a "De André Fabrizio, noto cantautore") il quadro che appare è quello di una fobia degli ambienti di potere contro qualsiasi cosa sia fuori dagli schemi e non direttamente controllabile come la rivolta studentesca, gli hippies o come appunto la musica rock e i suoi portavoce. Franzinelli smonta i miti di una dietrologia anche troppo tenace, ma non omette di ricordare episodi inquietanti e surreali: come l'icona rock Elvis Presley che cerca di farsi nominare agente segreto per spiare alcuni dei musicisti che lo venerano come un idolo: come John Lennon, che morirà con la spilla di Elvis sul bavero della giacca..
Ma oltre questo, come lo stesso Franzinelli ha fatto notare, questo libro è anche una testimonianza della democrazia degli USA, in cui è possibile, grazie al già citato FOIA, consultare (anche via internet) molta della documentazione presente degli archivi FBI, anche se con censure e alcune mancanze, volte in parte a tutelare l'anonimato delle fonti in causa e in parte a salvaguardare il nome dell'agenzia da alcune "cadute di stile".

Il libro si conclude con un utile apparato, che da al lettore ulteriori strumenti per comprendere al meglio il clima del periodo in questione, presentando un canzoniere radicale, in cui vengono proposti alcuni pezzi emblematici che hanno fatto la storia della musica di protesta "e che tanto hanno fatto indignare Nixon e Hoover"; una cronologia degli eventi chiave che hanno mescolato rock e politica tra il 1960 e il 1975 e, in fine, un glossario volto a dissipare dubbi e lacune.
Insomma, Franzinelli dà a tutti, appassionati di musica e non, gli strumenti per indagare, capire e investigare quella concatenazione di eventi che ha reso così stretto e costante il rapporto tra rock e servizi segreti.
 Francesca Ferrari  Luca Perlini