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CAPAREZZA Il sogno eretico

Anno di pubblicazione: 2011

Provenienza: Italia

Genere: Rap

Voto: ****1/2

Brani migliori: Non siete Stato voi, Kevin Spacey, La fine di Gaia, Sono il tuo sogno eretico.


Il Capa è un folletto crudele con un sacco di capelli in testa. E si diverte a prenderti per il culo dall'inizio alla fine del disco, anche. Ma non solo. Sclera, sbotta, rovina i finali dei film con Kevin Spacey con gusto e cattiveria e ti fa giustamente notare che se non ti piace il disco non te l'ha detto il dottore di ascoltarlo. Nemmeno a me l'ha detto, ma siccome sono particolarmente affezionata a questo folletto rompicoglioni me lo sono addirittura comprato - nell'epoca d'oro dello scaricamento selvaggio. E non è che mi dispiaccia, anzi. E poi un disco che si chiama Il sogno eretico ha, per un essere umano con grossi problemi con la chiesa apostolica romana cattolica eccetera, la stessa capacità attrattiva di una minigonna rosa chicco per Berlusconi. Ops. Poco male, ormai l'ho detto. Ergo, detto ciò, direi che sia il caso di analizzare il disco invece di perdersi in voli pindarici di dubbia conclusione. È un disco che non si limita a smontare con gusto persone / oggetti / avvenimenti e compagnia bella, trattasi di pezzi che dimostrano come il Capa, questo adorabile folletto rompicoglioni, sappia perfettamente quello che fa. Il dito medio di Galileo è la splendida rivincita di messer Galilei, ottenuta secoli dopo. Perché la vendetta è un piatto che va consumato freddo. Pesantemente freddo: "Pastori cani mi guidano tra le tappe / Temono il dito di Galileo tra le chiappe / Vogliono menti barricate quali grappe?". Il sogno eretico profuma di bruciato, ovvero di Giordano Bruno. Che poi, povero Dio nel caso esista davvero! Siamo sicuri che non gli venga un esaurimento nervoso? Perché per la legge dei grandi numeri è altamente improbabile che tutti gli dei disponibili si siano messi a litigare per un pianeta solo, quando c'è un intero sistema solare a disposizione. Galassie. Universi. E altri eccetera astronomici. Infatti il Capa è fondamentalmente gentile e in Messa in moto pensa anche a lui: "O non ho pazienza senti smamma! guarda ho creato il mondo in una settimana! credi davvero di avere la mia immagine no non è facile non sei il mio manager / basta parlare a mio nome ma che diamine / solleva i tuoi pesi ma va da un personal trainer!". Poi, ovviamente, ci rientra la musica, che ormai Chi se ne frega della musica, e i -ricerca di un modo forbito per dirlo in corso- deretani minorenni delle feste ad Arcore di Berlusconi, con Legalize The Premier.

Ci sono i duetti con Alborosie in Legalize The Premier e con Tony Hadley in Goodbye malinconia. Ma il capolavoro arriva con Non siete Stato voi: "Non siete Stato voi che parlate di libertà / come si parla di una notte brava dentro i lupanari. / non siete Stato voi che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari. / non siete Stato voi che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti. / non siete Stato voi che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti. / non siete Stato voi né il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per ricevere un'udienza. / non siete Stato voi che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai la conseguenza. / non siete Stato voi che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando che vi rinfranchi. / non siete Stato voi che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei salotti a fare i saltimbanchi. / non siete Stato voi. Non siete Stato, voi".

Ed è solo l'inizio del pezzo, intendiamoci bene: "Siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati come voi / che i mafiosi li chiamate eroi / e che il corrotto lo chiamate pio e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato / fissa il magistrato e poi giura su Dio: ‘non sono stato io'". È un pezzo da brividi, senza scherzi di sorta.

Cercate di capire il tono delirante della recensione, ma sono allergica al polline. E avere 25 anni in Italia a volte può rivelarsi frustrante. Spesso. E un disco così mi da più benefici del cortisone.


Dove ascoltarlo: avete presente il punch ball con la faccia di Silvio sopra? Ecco, ascoltate il disco, accantonate il punch ball e andate a cercare quello vero. O quelli veri. Plurale.


Assomiglia a: la faccia schifata che vi scappa fuori quando leggete il giornale.

 Valentina Ceccatelli