Anno di pubblicazione: 2014 Provenienza: Italia Genere: folk Voto: *** Brano migliore: Oci bei, oci de bissa
Commento: Michele Gazich è da tempo uno dei musicisti folk più sensibili che abbiamo in Italia. Questo suo nuovo disco prende le mosse dalla storia della sua famiglia, scritta su un quaderno dalla sua bisnonna nell'antica lingua delle Venezie. E' una storia di durezza, di avventura e di esilio quella che da Istanbul, si snoda fino alle coste della Dalmazia e raggiunge New York City, riportando infine tutto in Italia. Un disco bello e profondo, guidato dal violino del cantautore, che risente però talvolta della pesantezza della narrazione (difetto tipico di certi concept album dalla storia troppo densa). Le canzoni da ricordare sono Oci bei, oci de bissa, Un sogno americano e Perché non siamo rimasti a bere latte sotto gli ulivi?, ma soprattutto è importante ricordare che cosa significa essere esule in terra straniera. Ogni tanto tendiamo a dimenticarcene.
Assomiglia a: un caleidoscopio di influenze musicali che vanno dai Balcani fino alla East Coast. Dove ascoltarlo: in un centro di accoglienza per immigrati. |