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Paolo Saporiti – Paolo Saporiti / Bisognava dirlo a tuo padre…

Anno di pubblicazione: 2014 / 2015

Provenienza: Italia

Genere: folk

Voto: **** / ****

Brano migliore: L'effetto desiderato / Io non resisto


Commento: Il 2012 ha segnato un nuovo inizio per la carriera di Paolo Saporiti. Dopo aver scelto di iniziare a cantare in italiano, il cantautore lombardo ha infatti incontrato Xabier Iriondo (Afterhours) ed ha dato alle stampe un buon lavoro come L'ultimo ricatto. Con l'ottimo album omonimo Paolo Saporiti si è però decisamente cambiato marcia, pur mantenendo la stessa impostazione di base. E' veramente raro trovare un disco di cantautorato italiano di questo livello, in cui minimalismo e raffinatezza degli arrangiamenti vanno d'amore e d'accordo con tanta, tanta intensità. Io non ho pietà, Sangue, Come Hitler, L'effetto indesiderato, Erica e P.S. sono canzoni che dovete assolutamente conoscere. Per sfruttare il momento magico, Saporiti ha poi dato alle stampe il particolare ep intitolato Bisognava dirlo a tuo padre che a fare un figlio con uno schizofrenico avremmo creato tutta questa sofferenza. Si tratta di sei pezzi ripetuti ciascuno in due arrangiamenti molto diversi l'uno dall'altro: ad una prima parte nello stile di Paolo Saporiti (il disco), viene infatti aggiunta una seconda parte molto più sperimentale. Le canzoni fanno parte di un concept dedicato alla difficoltà dei rapporti familiari. Si tratta dunque di canzoni molto intime, che letteralmente sanguinano (Figlio di madre incompleta, Io non resisto, Per l'amore di una madre) ed in effetti non stona affatto la scelta di reintepretare in questo contesto una delle canzoni più personali di Fabrizio De André (Hotel Supramonte). In definitiva due lavori molto riusciti, per colui che possiamo considerare il cantautore italiano del momento. Da sottolineare anche la notevole cura nella registrazione delle chitarre elettro - acustiche, raramente così scintillanti in un disco italiano.


Assomiglia a: Edda, Piers Faccini, Marco Parente degli esordi.

Dove ascoltarlo: su un set cinematografico.

 Lorenzo Allori