Anno di pubblicazione: 2014 Genere: jazz Brani: European Boogie / Eti / A Desert On Fire, A Forest / I've Been Lied To / Ubabba / In Our Midst / Injuries / Compartmentalization Musicisti: Alexander Zethson (pianoforte), Mattias Stahl (vibrafono), Johan Berthling (contrabbasso), Andreas Werling (batteria), Magnus Broo (tromba), Mats Aleklint (trombone), Goran Kajfes (cornetta), Eirik Hegdal (sax baritono, sax soprano), Martin Kuchen (sax contralto, sax tenore) Provenienza: Svezia Voto: **** C'era una volta la Liberation Music Orchestra, l'ensemble di free jazz iper politicizzato che caratterizzò in modo importante la musica degli anni '70. Quell'orchestra era guidata da due personalità fortissime come Charlie Haden e Carla Bley, ma è entrata negli annali più che altro per gli stordenti ed appassionati dialoghi sassofonistici tra Gato Barbieri e Dewey Redman. Proprio l'argentino fece pendere l'ago della bilancia verso la riproposizione di marce militari / rivoluzionarie di origine latino americana o comunque ispanica. Senza conoscere questa base storica, ci si può anche entusiasmare di fronte alle gesta di questo gruppo svedese, ma rischiando di non capire da dove proviene la loro musica o come mai dei musicisti scandinavi producano dei brani latini fin nel midollo, suonandoli con l'urgenza con la quale un plotone di esecuzione ucciderebbe il proprio condannato a morte. Se pensate che il jazz sia musica un poco snob, oppure che non si possa "fare politica" senza l'ausilio delle parole (la cui efficacia è peraltro oltremodo abusata) questo è l'album giusto per farvi ricredere. Se credete che questa sia musica innovativa, forse vi converrebbe ricercare nella discografia di Charlie Haden, un tale recentemente scomparso, che veniva definito "il poeta del contrabbasso". |