On Air Stiamo trasmettendo:
Day Dream con Marco Monzali

Parola di DJ

newsletter
Vuoi essere informato su tutte le novità di Radiogas?
Iscriviti alla nostra newsletter
Scrivi la tua email



CANNONBALL ADDERLY With BILL EVANS Know What I Mean?

 

Genere: Jazz

Provenienza: USA

Anno: 1961

Casa discografica: Riverside

Voto: ***1/2


Waltz for Debby / Goodbye /Who Cares? (take 5) / Who Cares? (take 4) / Venice / Toy / Elsa / Nancy / Know What I Mean? (take 7) / Know What I Mean? (take 12)


Julian “Cannonball” Adderley, sax alto / Bill Evans, pianoforte / Percy Heath, contrabbasso / Connie Kay, batteria

 

E’ difficile orientarsi nel grande mare delle registrazioni che la storia del jazz ci ha consegnato, per non parlare dell’enorme massa di produzione discografica di oggi. E, quindi, è impresa altrettanto ardua trovare, oltre ai capolavori, quei piccoli grandi dischi che possono restituire il vero piacere dell’ ascolto ad un appassionato piuttosto che ad un semplice curioso. Forse basta affidarsi al buon gusto, alla propria sensibilità, alle piacevoli (o meno) sensazioni che da ciò che si sprigiona da un disco possono affiorare alla mente e al cuore.

Questa registrazione, credo che sia una di quelle piccole grandi cose in grado di regalare un sorriso, o almeno un momento intenso di buona musica. E’ il classico esempio della naturalezza del suono e della sua piacevolezza, come sintesi di talento, eccellenza tecnica, sensibilità dei protagonisti.

Cannonball Adderley e Bill Evans avevano già suonato insieme, partecipando sotto la direzione di Miles Davis, alla ormai leggendaria session che fu la registrazione di Kind Of Blue (1959), il disco di jazz più venduto al mondo.

Qui si gioca tutto sul filo sottile della intensa capacità di improvvisazione dei due, impegnati a costruire un clima di raffinata eleganza e pacato senso di relax. Il feeling (interplay) tra i due è al massimo livello. I due si stimano da tempo e apprezzano le rispettiva ricerca poetica. Non emergono strappi o rotture, salvo qualche richiamo allo stile concitato di Charlie Parker da parte del sassofono alto di Adderley, mentre continuità e fluidità si avvertono soprattutto nell’ ora rapido, ora meditato, ma definitivamente moderno, fraseggio di Bill Evans.

Il repertorio è composto da standard e ballad, su cui primeggiano Waltz For Debby, composizione molto amata da Evans che riproporrà infinite volte nella sua carriera, sempre con sfaccettature diverse e preziose, e la deliziosa ballad Nancy, scritta da Jimmy Van Heusen per la figlia di Frank Sinatra.

L’atmosfera di pacata eleganza, mai superficiale o patinata, viene accentuata dalla base ritmica composta da Percy Heath e Connie Kay, non a caso pilastri di quell’altro monumento musicale al rigore formale, all’eleganza delle esecuzioni e al richiamo agli stilemi classici europei che è stato il Modern Jazz Quartet.

 Marco Milanesi