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HELEN MERRILL With Clifford Brown And More

  

Genere: Jazz

 

Provenienza: USA – Lone Hill Jazz

 

Anno: 1954

 

Voto: ****1/2

  

Genere: Jazz

 

Provenienza: USA – Gitanes Jazz

Productions/Verve

 

Anno: 1994

 

Voto: ****1/2

 

Una giovane cantante si stava affermando nell’area di New York, grazie alla voce dal timbro dolce e vagamente sensuale, con chiare sfumature raccolte da Sarah Vaughan e June Christy, cantanti che hanno decisamente influenzato il timbro e lo stile che sarà quello inconfondibile di Helen Merrill. Nel 1954 viene organizzata per lei una session di registrazione con vari musicisti tra cui il giovane ma già affermato e apprezzato trombettista Clifford Brown, e l’altrettanto giovane arrangiatore Quincy Jones. Ne escono otto brani in cui è soprattutto il timbro caldo della tromba di Brownie (così veniva chiamato Brown dagli amici) a sottolineare la voce soave della Merrill. Le ballad fanno la parte del leone a partire da Don’t Explain per passare a una intensa You Won’t Forget Me. Un pezzo fondamentale della session sarà comunque la bellissima Born To Be Blue. Helen Merrill, nata nel 1930, continuerà una lunga e carica di soddisfazioni carriera di cantante. All’epoca delle registrazioni con Brown avevano entrambi 24 anni. Due anni dopo Brownie se ne andava per un maledetto incidente d’auto.

Passano 40 anni e Helen Merrill non si è mai scordata della magica energia che portò alla realizzazione di quegli otto brani e, convinta dal batterista Max Roach, registrò un tributo al mai dimenticato amico, troppo presto scomparso. In genere i tributi e i ricordi in memoriam tendono ad essere un po’ untuosi e formali. Niente di tutto questo. La Merrill riunisce quattro eccellenti trombettisti Roy Hargrove, Tom Harrell, Lew Soloff e Wallace Roney. A loro affida il compito di evocare la magia della tromba di Brownie, lei userà la sua voce ancora intatta per riproporre con commozione e partecipazione alcuni dei brani incisi tanto tempo prima.  Apre questo ricordo un brano che Clifford Brown scrisse per la giovane compagna LaRue, dal titolo Your Eyes. Era un brano strumentale e le parole sono state aggiunte dalla Merrill stessa. In Born To Be Blue e nello standard di Cole Porter You’d Be So Glad To Come Home To, le quattro trombe in ensemble ripropongono l’assolo che Brownie eseguì  nei pezzi originali, con un effetto da brivido per la forza emotiva che si sprigiona. Infine, uno dei cavalli di battaglia del giovane trombettista che fu sicuramente Joy Spring, viene affidato al solo flicorno di Tom Harrell. Nessun altro accompagnamento. Emozione (e commozione) allo stato puro.

Helen Merrill ha condiviso con Clifford Brown la gioia di incidere dei brani indimenticabili e ha potuto, a tanti anni di distanza, ricreare almeno in parte quei momenti intensi vissuti in sala di registrazione nel lontano 1954. Il disco Lone Hill, contiene anche una serie di registrazioni con altre formazioni e un’orchestra d’archi.  

L’effetto è meno emozionante, ma di sicuro impatto.

  
  Marco Milanesi