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Matteo Tundo – Zero Brane

Anno di pubblicazione: 2016

Nazione: Italia

Genere: Jazz

Giudizio: ***

 

Brani: Idea / Moonog / Zero Brane / Symmetries Of The Universe / Owls And Mistakes / Twelve Tone Tune Two / Thinking Mind / Antimateria

 

Brano migliore: Moonog

 

Musicisti: Matteo Tundo (chitarra), Emanuele Parrini (violino), Simone Graziano (pianoforte elettrico), Piero Bittolo Bon (sax contralto, clarinetto), Alessio Riccio (effetti elettronici), Matteo Giglioni (batteria)

 

Curioso caso di "fusion massimalista" questo Zero Brane, prima prova da leader del chitarrista Matteo Tundo. L'utilizzo di alcuni strumenti rimanda direttamente al primissimo (e migliore) periodo del jazz rock. Questo discorso vale per il violino elettrificato e soprattutto per il fender rhodes (vero strumento feticcio del jazz rock), suonato nello stile "liquido" tipico di Chick Corea dall'ottimo Simone Graziano. A scombinare le carte arrivano poi il leader, il batterista Matteo Giglioni e soprattutto i fiati. Qui è più facile parlare di free jazz o di qualcosa di molto similare. L'idolo di Piero Bittolo Bon è Eric Dolphy e questo lascia immaginare cosa aspettarsi. Nel mondo della critica jazz si sta parlando, per Zero Brane, di somiglianze marcate verso la musica di Evan Parker o di Dave Douglas, io preferisco immaginarmi Eric Dolphy che suona in Bitches Brew di Miles Davis, anche perché non vorrei perdermi lo spettacolo per niente al mondo. Questo è un album che riesce ad essere piacevole pur in presenza di innegabili momenti urticanti.

 Lorenzo Allori