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PAT METHENY UNITY GROUP Kin

Anno di pubblicazione: 2014

Brani: On Day One / Rise Up / Adagia / Sign Of The Season / Kin / Born / Genealogy / We Go On / KQU

 

Musicisti: Pat Metheny (chitarra, sintetizzatore, orchestrion), Chris Potter (sax tenore, sax soprano, clarinetto, clarinetto basso, flauto traverso), Antonio Sanchez (batteria), Ben Williams (contrabbasso, basso elettrico), Giulio Carmassi (pianoforte, tromba, trombone, corno francese, violoncello, vibrafono, clarinetto, flauto traverso, sax contralto, tastiere, voce)

 

Genere: fusion, jazz

Voto: ***

Brano migliore: Rise Up

 

Ennesimo album di una carriera lunghissima, KIN è, a detta dello stesso Metheny, il compimento del progetto Unity Group. Il chitarrista reintroduce dopo moltissimi anni i fiati in suo gruppo, ma non si avvicina affatto al "vero" jazz. Gli arrangiamenti complicati di questo album e la presenza di un incredibile polistrumentista come l'italiano Giulio Carmassi, comportano semmai un sovrarrangiamento dei pezzi e brevissimo spazio dedicato all'improvvisazione. Se a questo si aggiunge poi il solito suono orribile, in stile fusion anni '80, ci troviamo di fronte ad uno dei "classici" album del ricciolone. Se non si trattasse di uno strumentista superlativo, tra i più grandi degli ultimi quaranta anni, si potrebbe tranquillamente parlare di pasticcio. L'iniziale On Day One, con un torrenziale assolo di chitarra, vagamente masturbatorio, che ricorda da vicino il Frank Zappa di The Torture Never Stops, mette subito in chiaro le cose. Qui di jazz ce n'è veramente poco. Non dovete però pensare che qui si trovino certe pagine simil pop che avevano fatto vincere un sacco di grammy al Pat Metheny Group. Il riferimento è invece il rock anni '70, quello più progressivo e ricco di ambizioni artistiche. C'è poco altro da dire se non che questo è il nuovo disco di Pat Metheny. Questa può essere benissimo una promessa, come una minaccia. A me fa fin troppa rabbia pensare cosa sarebbe questa musica con un altro tipo di sonorità.

 Lorenzo Allori