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Polar Bear – Same As You

Anno di pubblicazione: 2015

Nazione: Gran Bretagna

Genere: jazz

Giudizio: ***1/2

Brani: Life Love And Light / We Feel The Echoes / The First Steps / Of Hi Lands / Don't Let The Feeling Go / Unrelenting Unconditional

Brano migliore: Don't Let The Feeling Go

 

Musicisti: Mark Lockheart (sax tenore), Pete Wareham (sax tenore), Tom Herbert (contrabbasso), Leafcutter John (effetti elettronici, chitarra), Sebastian Rochford (batteria, voce), Asar Mikael (voce), Shabaka Hutchings (sax tenore), Hannah Darling (voce), Gar Robertson (voce), Poppy Mullings (voce, effetti elettronici)

 

Per molti oggi, devo dire erroneamente, il jazz è una musica culturalmente "alta". Anni ed anni di contaminazioni accademiche hanno portato a questa convinzione. Invece il jazz è sempre rimasto fedele a se stesso; è ancora quel genere musicale nato nei bordelli di Storyville a New Orleans. Il jazz è musica improvvisata che si nutre letteralmente degli impulsi che provengono dalla strada, ecco perché non deve stupire più di tanto un'esperienza musicale come quella rappresentata dai Polar Bear. Il quintetto britannico infatti flirta decisamente con la ambient, con la dance music dei club, con la musica etnica proveniente dai quartieri periferici delle città industriali e con l'hip hop, ma tutto sommato sempre di jazz si tratta.

Anzi, volendo estremizzare il concetto di fusion, alla quale anche i Polar Bear potrebbero forse appartenere, i due sassofoni mantengono un'eleganza e spesso una pulizia che potrebbe rimandare agli indimenticati Oregon. Svanito l'effetto sorpresa (la band è attiva ormai da più di dieci anni e da poco meno è sulla bocca di molti), Same As You è un album solido, che centellina i guizzi ed i punti esclamativi. Descrive però con dovizia di particolari il mondo contemporaneo e sinceramente non è poco. Da segnalare come tracce più significative The First Steps, Don't Let The Feeling Go e gli oltre diciannove minuti finali di Unrelenting Unconditional.

 Lorenzo Allori