Anno di pubblicazione: 2012 Provenienza: Gran Bretagna Genere: prog rock, elettronica Voto: ***1/2 Brano migliore: Twisting
Commento: gli Archive tornano sul luogo del delitto, riprendendo il proprio originale discorso musicale interrotto con Lights (2006). I due album gemelli intitolati Controlling Crowds (peraltro molto belli) ed il piuttosto rozzo Live At Le Zenit mostravano infatti un sound molto progressivo e lasciavano in secondo piano le componenti più tecnologiche. Invece gli Archive, fin dalla seconda metà degli anni '90, sono diventati famosi per il loro tentativo (spesso riuscito) di coniugare la solennità del prog rock con le ombrose atmosfere del trip hop bristoliano. Questo nuovo lavoro, come dicevo poc'anzi, ritorna sui propri passi ed è senz'altro un bel sentire (Violently, Calm Now, Twisting, Hatchet, Damage - tutte notevoli ed originali). Album onesto e coraggioso, che ci restituisce una band al top del movimento rock mondiale, ma che ha ancora voglia di guardare avanti, non cullandosi su quanto già raggiunto in un passato pregno di soddisfazioni.
Assomiglia a: ai Marillion di Steve Hogarth (molto più dark) che incontrano i Portishead in campo neutro. Dove ascoltarlo: in un cimitero. |