Burzum - Belus
| Anno di Pubblicazione: 2010
Provenienza: Norvegia
Genere: Black Metal
Voto: *****
Brani Migliori: Belus' Død, Glemselens Elv, Kaimadalthas' Nedstigning, Sverddans
| In questi ultimi due anni, almeno due eventi hanno scosso completamente il mondo del metal: 1) i Guns N' Roses (o quel che ne resta..) hanno pubblicato Chinese Democracy. 2) Burzum è stato scarcerato e ha pubblicato un nuovo album. In effetti, specialmente sulla seconda, molti sono rimasti sgomenti.
Non voglio stare a riepilogare tutte le infinite vicissitudini giudiziare, già ben documentate altrove, di questo personaggio (visto che Burzum è un solo project di Count Varg Vikernes), finito in carcere nel 1993, per l'omicidio di Euronymous, fondatore dei Mayhem, una delle band cardine della scena black metal norvegese.
Si tratta quindi di un uomo che, anche se ha pagato il suo debito alla società e l'anno scorso è stato rilasciato, è quantomeno discutibile, anche per le sue convinzioni ideologiche piuttosto estreme, anche se spesso molti media hanno incalzato ed esagerato il tutto. Ma non voglio giudicarlo per questo.Voglio cercare di concentrarmi solo sull'analisi della sua opera e sul suo valore artistico, che, nel suo genere, è indubbio. Questo Belus (un titolo che si riferisce a certe divinità della cultura pagana nordica) è l'album dove Burzum ricomincia a suonare la chitarra e tutti gli altri strumenti, visto che in carcere non gli era permesso farlo e infatti gli album in prigione erano solo di musica ambient, composta col sintetizzatore. Qua si tratta ovviamente di sporco e marcio black metal. Eppure parte della componente ipnotica dell'ambient, è rimasta. L'atmosfera è meno opprimente del solito, i suoni sono più "puliti", il cantato meno disperato, il riffing seppur ossessivo è ispirato e quasi mai noioso. Insomma sembra che anche in questo mare di nero si intraveda una piccola luce (come quella nella bellissima copertina).
Non si tratta sicuramente di un album di facile ascolto, fruibile a tutti. Sentirlo è quasi un'esperienza e bisogna farlo nelle condizione e con una predisposizione mentale giusta, altrimenti potrebbe solo irritare o annoiare. Potrei definirlo black metal da meditazione.
| Mirko Ciardi
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