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FOO FIGHTERS - Echoes, silence, patience & grace -

Ogni volta che esce dallo studio di registrazione Dave Grohl commenta così: Questo è il miglior disco che abbiamo fatto. Come sempre. Ci sembra di migliorare ogni volta. Beh, in questo caso difficile dargli torto.
Il precedente In Your Honour era si un buon disco ma pagava lo scotto di essere troppo "grasso". Due dischi musicalmente ben divisi, uno molto rock ed uno acustico, con almeno metà tracce da dimenticare.
Questa volta si è deciso di ritornare al classico cd singolo mescolando i due lati buoni del gruppo. Risultato: Cinquantun minuti di buona musica, divisi in dodici tracce che scorrono molto bene.
 
Cambi di ritmo che facilitano l'ascolto e non rendono monotona l'opera. Insomma, Dave Grohl dimostra di essere un buon frontman/leader di quel gruppo che si è creato dopo l'uscita di scena dei Nirvana. Lì faceva il batterista, qui addirittura la chitarra e la voce. Davvero un notevole cambiamento. Piano piano si sta scrollando  di dosso il peso di aver fatto parte di una band che ha cambiato il corso della storia.

Scavando nelle tracce. Il disco parte bene anzi benone con The Pretender e non a caso da questa sono stati tratti il primo singolo e di conseguenza il primo, anche interessante, video. Con una canzone così in apertura sarebbe chiedere troppo che il disco si mantenesse su questi livelli. Quindi un po' si scende ma fortunatamente poco. Ci si rilassa un po' con Let it Die anche se poi esplode con schitarrate notevoli e si torna a pogare con la bella Erase/Replace. La parte centrale scorre via senza lode e senza infamia con l'acusticissima Stranger Things Have Happened a farla da padrona. Chiudono il disco due bellissime canzoni. But, Honestly che parte piano e arriva veloce e l'acustica e intimistica Home, che fa da perfetta chiusura.

Andrea Olmi