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Fleet Foxes – Crack Up

Anno di pubblicazione: 2017

Provenienza: U.S.A.

Genere: folk

Voto: ***

Brano migliore: Third Of May / Odalgahara


Commento: Il terzo album dei Fleet Foxes ha definitivamente abbandonato questo mondo per trovare asilo in un'America "pre Laureato", in cui una chitarra folk ed una voce angelica producevano stati di innocente stordimento. Non avrebbero nemmeno più bisogno di essere una band, se si eccettua la loro eterna necessità di inserire armonie vocali in ogni microsolco di ciascuna canzone. Potrebbero essere scambiati facilmente per un cantautore (Robin Pecknold) che strimpella la sua chitarra acustica in compagnia di un coro degli scout. E questo forse in fondo sono, anche se riescono a produrre uno strano insieme di sensazioni psichedeliche ed insieme quasi cameristiche. Crack Up potrebbe essere il disco di Crosby, Stills & Nash che Rick Rubin non è mai riuscito a produrre per i continui litigi con i musicisti. In effetti questa non è propriamente una cosa di questo mondo.


Assomiglia a: vedi sopra.

Dove ascoltarlo: dall'alto di una scogliera di Big Sur in California, luogo al quale mi piace pensare sia riferita la splendida copertina.

 Lorenzo Allori