On Air Stiamo trasmettendo:
Deutschradio con Alessandro Pianti

Parola di DJ

newsletter
Vuoi essere informato su tutte le novità di Radiogas?
Iscriviti alla nostra newsletter
Scrivi la tua email



GRANT HART The Argument

Anno di pubblicazione: 2013

Provenienza: U.S.A.

Genere: glam rock

Voto: ***1/2

Brano migliore: Awake, Arise!


Commento: ho sempre avuto un debole per Grant Hart. Anche pensando alla maestosa vicenda dei mitici Husker Du, è lui, il sottovalutato batterista, che riscuote il mio plauso maggiore, più del dispotico leader Bob Mould. Le canzoni di Grant Hart avevano ed hanno una caratterizzazione così autentica e così drammatica che restano sempre a lungo nel cuore di chi le incontra. Hart non è stato fortunato; mentre Mould continuava a giocare a fare la rockstar con gli Sugar o con una fortunata carriera solista, lui è invece rimasto sempre in disparte. Che il 2013 sia l'anno della meritata riscossa? The Argument è un disco poderoso, che conta ben venti canzoni, di cui diverse degne di nota. L'aria generale è indiscutibilmente lo-fi (spesso c'è una drum machine rotolante, che non fa onore al passato di grande batterista hardcore punk del nostro), ma le linee vocali sono decadenti e lascive, come si conviene ad un vero disco glam rock anni '70. Ed è proprio nel grande calderone del glam (soprattutto britannico) che devono essere rintracciate le maggiori influenze di questo album. Certo ogni tanto fa capolino un po' di svaccato country folk, ma è più una distrazione che altro. Lontanissimo dagli Husker Du, ma vicinissimo all'anima.


Assomiglia a: David Bowie dei primi album, Stan Ridgeway, Rufus Wainwright.

Dove ascoltarlo: nell'ambasciata inglese di Washington D.C. o in quella americana di Londra.

 Lorenzo Allori