Si tratta di un concept album che racconta la difficile iniziazione alla vita di un ragazzo di periferia. Non è casuale la similitudine di temi trattati con American Idiot (2004), l'opera rock dei già citati Green Day. Il disco fu registrato nel 1984 in pochissime ore di sala di registrazione; alcuni pezzi furono incisi già alla prima esecuzione per mancanza di tempo. Anche questo ha contribuito alla brutale violenza dei suoni e alla rugosità delle esecuzioni. Notevole la scelta di stemperare temporaneamente la tensione con l'inserimento di due mini sonate per tastiera, One step at time e soprattutto Monday will never be the same. Ma tra le tracce trova anche spazio la psichedelia, l'industrial e atmosfere noise degne dei Sonic Youth. "80 all'ora" |