Anno di pubblicazione: 2015 Provenienza: U.S.A. Genere: classic rock, psichedelia Voto: ***1/2 Brano migliore: The Fire And The Flood
Commento: Continua la fase di trasformazione di Israel Nash Gripka, che da gentile ed intenso menestrello folk, è ormai divenuto un cantautore stile California anni '70, con importanti sfumature psichedeliche. Per mutare pelle artistica il nostro ha anche cambiato il proprio nome, divenendo semplicemente Israel Nash. Rimane ben evidente l'ammirazione per il Neil Young più bucolico, ma le canzoni si dilatano e trovano spazio chitarre elettriche e lap steel. Silver Season è lungi da essere un disco perfetto: Lavendula per esempio è una svenevole caduta di stile poppettara, mentre Mariner's Ode è troppo derivativa nel seguire in modo pedissequo proprio le tracce younghiane di cui sopra e che dire ancora di quel "Laurel Canyon sound" troppo evidente per non essere stato dettato da considerazioni di mera opportunità commerciale? Quando però Nash imbrocca il momento, sembra essere di nuovo quel "Dio giovane della canzone" che ci era apparso fino a qualche anno fa.
Assomiglia a: Jonathan Wilson, Neil Young. Dove ascoltarlo: in una sinagoga frequentata da immigrati dell'Europa dell'est. |