Anno di pubblicazione: 2014 Provenienza: U.S.A. Genere: classic rock Voto: *** Brano migliore: Cold Day In Hell
Commento: I 60 anni hanno portato evidentemente giudizio e pace nella tormentata vita di Lucinda Williams. Questo doppio album (ben venti canzoni), ce la restituisce infatti meno ruspante, arrabbiata e disillusa di un tempo. Per rendersene conto basta ascoltare il suono delle chitarre, sempre ovviamente in evidenza, ma mai prima d'ora così pulite. E poi il country ha lasciato quasi del tutto il passo al blues, con la slide che fa il bello ed il cattivo tempo. Non è un disco brutto questo Down Where The Spirit Meets The Bone, tutt'altro, ma la Williams, come tutte le artiste grandemente emotive, ha per me necessità di un altro ambiente per rendere al meglio. Resta il fatto che ci sono un paio di ballate da fuoriclasse quale lei è (Cold Day In Hell, One More Day) e qualche altro brano che nobilita il concetto di rock n'roll (Protection, Foolishness, Walk On). Decisamente ben riuscita poi l'estesa cover della Magnolia griffata J.J. Cale; del resto a farle compagnia ci sono dei sodali che sarebbe riduttivo definire come "turnisti" (Greg Leisz, Bill Frisell, Jonathan Wilson).
Assomiglia a: non pensavo mai e poi mai di doverlo dire, ma questa volta la musica di Lucinda Williams assomiglia per davvero a quella di Bonnie Raitt. Un rock blues che potrebbe fare molto bene nelle classifiche americane.......degli anni '80. Dove ascoltarlo: in un negozio di tatuaggi gestito da una vecchia coppia di hippie. |