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MARK KNOPFLER Privateering

Anno di pubblicazione: 2012

Provenienza: Gran Bretagna

Genere: folk, blues, country, classic rock

Voto: ***1/2

Brano migliore: Privateering


Commento: Dal 1993 i fans dei Dire Straits si sono messi l'animo in pace. Probabilmente, anche in un periodo di continue reunion come oggi, non riusciranno mai più ad avere tra le mani un nuovo album della band che ha portato il pub rock britannico nelle case di milioni e milioni di persone. Knopfler ha iniziato da tempo una dignitosa carriera solista, in cui dà sfogo alla sua grande e mai nascosta passione per la musica americana. Questo doppio cd racchiude un po' tutta la storia dell'artigianato cantautorale di Mark: c'è il folk celtico delle sue colonne sonore, c'è tanto blues pigro in stile J.J. Cale (talvolta trasfigurato in qualcosa di più minaccioso, tipo swamp blues o giù di lì), c'è l'eleganza del solismo country, c'è la sua voce al solito sgraziata come quella di Mr. Dylan. E soprattutto (udite, udite!) ci sono anche i Dire Straits. Si possono ascoltare nella grinta di qualche passaggio più rock o nascosti tra gli accordi della ballata Go Love (sorta di riscrittura di Private Investigations). Sembra che Mark Knopfler abbia preso spunto da certe orgogliose prove di altri veterani del rock (le ultime prove di Springsteen, Petty o Mellencamp, tanto per fare degli esempi), per ritrovare la voglia di suonare in modo impetuoso. Privateering è semplicemente l'album che Eric Clapton dovrebbe fare dagli anni ‘70 e proprio non riesce più; Knopfler invece lo fa con estrema naturalezza e competenza stilistica.


Assomiglia a: vedi sopra.

Dove ascoltarlo: questa volta potrebbe andare bene anche negli stadi.