PATTI SMITH - Twelve
In un'intervista rilasciata la scorsa estate, Patty Smith ha affermato che da tempo sognava di fare un album di cover e solo ora dopo più di trent'anni di onorata cariera si è sentita finalmente pronta; così anch'io dopo ormai mesi di ascolto del suo ultimo album mi sono sentita finalmente pronta a scriverne. | In questo decimo lavoro, "Twelve", la sacerdotessa del rock, attraverso 12 tracce (come si può ben arguire dal titolo!), compie un percorso trasversale nella storia del rock degli ultimi 40 anni e soprattutto attraverso le più importanti influenze che hanno contribuito alla sua formazione. |
| Nessuno dei grandi manca all'appello, ci sono praticamente tutti: da Jimi Hendrix (Are You Experienced?) ai Jefferson Airplane (White Rabbit), ai Doors (Soul Kitchen); dai Beatles (Whithin You Without You) ai Rolling Stones (Gimme Shelter) a Bob Dylan (Changing of the Guards), passando per gli Allman Brothers (Midnight Riders), Stevie Wonder (Pastime Paradise) e Paul Simon (The Boy in the Bubble) fino a arrivare ai Tears for Fears (Everybody Wants to Rule the World). | Sostanzialmente è un album che, pur non aggiungendo niente di nuovo alla discografia di Ms. Smith, non dispiace ascoltare, anzi, notevole è soprattutto la cover di "Helpless" di Neil Young, canzone che la cantautrice aveva già interpretato insieme all'autore per un concerto di beneficenza nel 1996. | Unico neo invece è la cover, che non mi ha per nulla convinto, di "Smell Like a Teen Spirit dei Nirvana" che, riletta in chiave acustica (cosa che potrebbe essere anche interessante per certi aspetti), perde tutta la rabbia che era l'elemento portante nella versione originale della band di Seattle. | Piccola curiosità, il tamburello a cornice che appare nella copertina dell'album, le fu regalato per il suo 21 compleanno dall'amico e fotografo Robert Mapplethorpe (prematuramente scomparso nel 1989) Francesca Ferrari |
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