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RADIOHEAD - In Rainbows

Cos'è che distingue il genio dalla massa? Come lo si riconosce? Ma soprattutto cos'è il "genio"? Etimologicamente genio deriva dal latino e prende il posto di "generare", "creare" ergo, se ne deduce che la prerogativa del genio è quella di "fare" intesa nell'accezione anche cinetica del termine.
Ai Radiohead non è bastato rivoluzionare la musica nella sua espressività con Ok Computer e successivamente con Kid A, ma in uno slancio che include giustappunto l'agire ne hanno capito il destino e ne vogliono stravolgere l'esistenza materiale, che oggi non necessita più di un supporto fisico. 
La musica è MP3, è inconsistente, la musica è tornata aria. Così per ascoltare l'ultimo lavoro dei signori di Albione bisogna scaricarlo dal loro sito. E fin qui direte voi non c'è niente di nuovo, fin qui, io vi darei ragione. Cos'è allora che distingue ancora dalla massa? Il fatto che per scaricarlo dovrete fare una libera offerta. Decidete voi il prezzo che vale l'ascolto dell'ultimo disco dei Radiohead.
E quanto vale questo lavoro?
Difficile rispondere. Se chiedete a un prete quanto buono è l'odore dell'incenso, o a un macellaio quanto gli piace la fiorentina, difficilmente otterrete risposte sorprendenti. Quindi chiedendo a me quanto sia bello In Rainbows, mi mettete in una posizione scomoda (il fatto poi che in realtà non me lo abbia chiesto nessuno è ininfluente ai fini della recensione, trattandosi in sostanza in un escamotage per portare avanti la recensione stessa). Il disco lo sto ascoltando tutto il giorno da qualche giorno. Neutrale non potrò mai esserlo ma nessuno lo è mai essendo la realtà una costruzione soggettiva. Ma penso di non allontanarmi troppo dall'impossibile oggettivo se classifico l'ultimo dei Radiohead, come l'ennesimo capolavoro. Devo all'uopo confessarvi che ho provato anche ad immedesimarmi (con mio grande dispiacere e un profondo senso di nausea) in qualcuno che odia il quintetto di Yorke Tom, così, giusto per vedere se con cinico distacco la musica mi sarebbe piaciuta meno. Ma il risultato è stato lo stesso di sempre: brividi di piacere.

Quindi quanto vale questo disco? Quanto vale per voi la musica?

"El Colombre"