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SILVERCHAIR - Neon Ballroom

Bisogna ammetterlo: gli ultimi lavori del trio australiano sono patetici: Diorama nel 2002 già presentava, per così dire, segni di declino, ma Young modern di quest’anno è stata la delusione che più o meno tutti ci aspettavamo ma che nessuno sperava accadesse... si può quindi dire che Neon ballroom sia l’ultimo album interamente salvabile!
Segnando una forte differenza con i precedenti Frogstomp e Freak show (rispettivamente 1995 e 1997) porta notevoli aperture nello stile musicale del gruppo, rendendolo più vario e maturo (inevitabile, visto che nel 1995 i nostri avevano tutti e tre solo 16 anni) e appetibile per un grande pubblico. 

Neon Ballroom segna infatti l’entrata in grande stile dei Silverchair nel panorama musicale mondiale, con esibizioni al Rock in Rio e in vari altri festival internazionali in giro per il Mondo.
Tutte le 12 tracce di questo album meritano un ascolto accurato, sono infatti curate nei minimi dettagli dal cantante-compositore-chitarrista Daniel Johns (pignolo fino allo sfinimento, a detta dei compagni) ed eseguite in modo impeccabile. Si passa dalla furia dell’inno animalista Spawn again a una canzone d’amore quale Miss you love. Raro che nasca un disco come questo, che riesce a racchiudere in sè gli opposti senza scadere nel ridicolo.

Valentina Ceccatelli