Anno di pubblicazione: 2015 Provenienza: Svezia Genere: folk, pop Voto: **** Brano migliore: Little Nowhere Towns
Commento: Non so se Kristian Matsson sia o meno davvero l'uomo più alto sulla faccia della terra, di sicuro però è uno dei cantautori più dotati della sua generazione. A dispetto del titolo, delle tematiche trattate (piuttosto depresse) e della copertina, questo è uno di quei rari album che ti fanno immediatamente venire voglia di ballare e cantare a squarciagola (Fields Of Our Home, Darkness Of The Dream). Poi fa piacere verificare che il ragazzo ha fatto i compiti a casa, con echi evidenti di Bob Dylan (Little Nowhere Towns), Tom Petty (Sagres), Iron & Wine (Timothy) e Ryan Adams (Dark Bird Is Home). Il disco è quasi del tutto acustico, ma ogni tanto vengono utilizzati anche strumenti elettrici, a conferma di un'ortodossia che qui non ha proprio asilo politico. E se all'improvviso fossimo divenuti giganti sulle spalle di nani?
Assomiglia a: vedi sopra. Dove ascoltarlo: nel parco sotto casa. Quello dove giocano i bambini del condominio. |