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5 gruppi da riascoltare, rispolverare o per lo meno scoprire che esistono

Valerie June
 
Ok, più che riscoprire, qui c'è da aspettarsi che questa ragazza ci arrivi addosso come un tifone. Coronata di dreadlocks, Valerie June sembra scappata dal Delta Blues degli anni che furono, con un sound che ti ributta preciso nelle mani di Robert Jonson. In arrivo in Europa a breve, questa blueswoman statunitense classe 1982 ha già aperto concerti di gente come i Rolling Stones, che di blues pare ci capiscano parecchio, oltre alle date britanniche del tour di Jake Bugg. Paragonata subito a Billie Holiday e Dolly Parton, ha in più la carica aggressiva che in Workin' Woman Blues le fa cantare "Non sono fatta per essere madre, non sono fatta per essere moglie: è da tutta la vita che lavoro come un uomo".

Da ascoltare: Workin' Woman Blues, Wanna Be On Your Mind.

 

   Secret Lane
Ad ascoltarli, paiono scappati dal Sunset Boulevard losangelino degli anni '80 mentre, in realtà, i Secret Lane sono un parto hard rock, (anzi, a.o.r.) tutto toscano. Tanto per parlare di pignoleria: nascono nel 2003 e trovano il cantante giusto solo nel 2008. Tanti gruppi avrebbero mollato, loro no, e a questa testardaggine tributiamo il dovuto onore. Figli dei Led Zeppelin e di tutto lo street rock dilagante nell'era dei Guns N'Roses, i Secret Lane si confermano merce da esportazione. Possibilmente a Los Angeles.

Da ascoltare: Ravin Lane, Personal flight, L.A. Living

 

  Child On The Slide
Giovani, spaventosamente giovani, e talmente bravi da togliere l'aria dai polmoni. Visti dal vivo durante una delle ultime edizioni del Rock Contest in quel del Viper di Firenze, i Child On The Slide si sono differenziati subito per la presenza di un rullante grande quanto una grancassa, con risultati rumorosi decisamente apprezzabili. Dotati di una cantante dall'apparenza fragile ma con una voce spaventosamente potente, i Child On The Slide suonano come i fratelli minori dei Queens Of The Stone Age con una ragazza al microfono.

 

Da ascoltare: Virus
   The Banditi

 

Partiti come Jacinto Caneck e cambiato il nome in corsa, i The Banditi sono un proiettile di cattiveria puntato alla testa, e senza sicura. Usciti per la Cinico Disincanto nel 2007 proprio con l'album Banditi, sono approdati anni dopo al secondo lavoro, chiamato Achtung! E vengono subito in mente i cartelli che i nazisti piantavano in giro per l'Italia con scritto "Achtung, Banditen!", cercando di far passare per banditi i partigiani. Mai un italiano ci cadde. Vorrei anche vedere. Partiti in tour per Bulgaria, Macedonia, Serbia, Bosnia, Slovenia, Croazia hanno fatto innamorare i Balcani e anche Bill Gould, signor bassista dei Faith No More, grazie al quale è nata la collaborazione con i Kultur Shock, band americana con cui hanno girellato felicemente per i palchi del globo. Tanto per dire, il video Mio Nonno l'ha girato Margarita Jimeno, quella che ha fatto il documentario Gogol Bordello Non-Stop. Miscela di culture e polvere da sparo, i The Banditi uniscono alle sonorità balcaniche e a volte pure reggae la cattiveria degli strumenti elettrici e della voce di Mirko Fischietti. A vederli dal vivo serve uno scudo.Tagliano.

 

 Moody Blues 
Ecco, l'ora del rispolvero. Qui c'è chi dirà "ma li conosco benissimo!" e chi dirà "e questi chi cacchio sono?" I Moody Blues, signori, sono quelli di Ride My See-Saw. Nulla? Ok. Quelli di Night In White Satin. Suvvia, è stata anche scelta come colonna sonore in I Love Radio Rock? Illuminati? Bravi. Nati nel 1964 con la Decca records i Moody Blues fondevano psichedelia,
  
  Valentina Ceccatelli