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JAYHAWKS

 

Waiting for the Sun:

Sulla strada dell'alt-country con i Jayhawks

Pochi gruppi si possono vantare di aver creato (anche se in musica a dire il vero vale il principio che nulla si crea e nulla si distrugge) un proprio filone, e di aver aggiunto un mattoncino a quel variegato e misterioso mondo che chiamiamo storia della musica. Tra questi ci sono nomi più o meno conosciuti, gruppi durati il tempo di una hit e altri attivi da decenni, ci sono giovani, e c'è chi giovane lo era negli anni Ottanta, come i Jayhawks.

Attivo dal 1985, questo gruppo di Minneapolis ha saputo mescolare con classe sonorità tipicamente americane, come il country, il folk-rock dei Byrds, il rock classico anni Sessanta, quello degli Eagles e degli America per capirci, un tocco di pop e perfette armonie vocali degne di Simon and Garfunkel, aprendo così la via a quel fenomeno che di lì a poco la critica avrebbe definito alt-country.

Ma andiamo con ordine e torniamo a quel 1985 quando Marck Olson convinceva Marc Perlman a passare dalla chitarra al basso e Norm Rogers diventava di primo di molti batteristi che si sarebbero poi alternati nei vari album di questo gruppo. A completare la line up mancava solo un elemento, la chitarra solista di Gary Louris, che divenne subito il perfetto alter-ego compositivo e vocale di Olson.

 

Il primo album omonimo, The Jayhawks, (conosciuto anche col nome della piccola etichetta locale che lo pubblicò, The Bunkhouse Record) uscì nel 1986 e, nonostante i mezzi limitati usati nelle session di registrazione e lo stile marcatamente country, segnò un piccolo passo sulla via del successo, quanto meno locale per la band. 

Subito dopo The Bunkhouse il batterista Norm Roger lasciò la formazione e fu rimpiazzato da Thad Spencer, con cui i Jayhawks realizzarono alcuni demo per la A&M senza però approdare a un contratto.

Nel 1988 Louris fu costretto a abbandonare momentaneamente la band a causa di un incidente automobilistico, lasciando tutta la parte creativa in mano a Olson, che riuscì ad assicurarsi un contratto con la Twin Tone, un'etichetta indipendente di Minneapolis. Tutti i demo realizzati tra il 1986 e il 1989 confluirono nel successivo album Blue Earth, a cui anche Louris, reduce dal proprio rientro nel gruppo, riuscì a dare in fine il suo apporto. Confronto al precedente lavoro, sostanzialmente un album country di stampo classico, in Blue Earth i Jayhawks iniziano a trovare la loro strada, fatta di melodie semplici e dirette, senza particolari virtuosismi, in cui il country si mescola al pop in un connubio mai banale e travolgente, allegro e spensierato (in netta contrapposizione ad esempio con la malinconia intimista degli Wilco che si sarebbero formati solo qualche anno dopo in seguito allo scioglimento degli Uncle Tupelo). Grande è l'affiatamento della coppia Olson - Louris, che, come due novelli Lennon - McCarthy, lavorano sia a livello compositivo che melodico fianco a fianco con un'intesa magica. Memorabili sono soprattutto la versione acustica di Martin's Song, la bellissima ballata Ain't No End, velata di malinconia al punto giusto, triste ma mai stucchevole, e la solarità di brani come Will I Be MarriedSioux City. A farla sempre da padrone, in questo disco come nei successivi targati Jayhawks, sono la chitarra, che sia quella acustica di Olson che quella elettrica di Louris, e le loro voci che si mescolano in un connubio prossimo alla perfezione. o di

Dopo un breve tour americano a supporto di Blue Earth, Spencer decise di abbandonare la band e fu sostituito dall'ennesimo batterista provvisorio, Ken Callahan, che sarebbe rimasto con la band fino al 1993. Ma, nonostante il contratto con la Twin Tone, le major sembravano continuare a snobbare il gruppo del Minnesota, ma a volte, dove non arriva l'ingegno umano, è la fortuna a dare una mano. L'aneddoto racconta che Dave Ayers, presidente della Twin Tone, fosse al telefono con George Drakoulias della Def American (Def American Recordings, poi conosciuta semplicemente come American Recording), mentre in sottofondo si spandevano le note di Blue Earth. Drakoulias, sentito il disco volle immediatamente conoscere la band e metterla successivamente sotto contratto.

Era il 1991, l'anno dopo i Jayhawks vedevano finalmente realizzato il loro sogno di avere un album prodotto da una grande etichetta, era l'anno della loro consacrazione, di pubblico e di critica, e l'anno di uno dei loro capolavori: Hollywood Town Hall.


Ad oggi questo album si può ancora citare come esempio perfetto di alternative country, una sorta di pietra miliare, trainata dalla prima vera hit di Olson e Louris, Waiting For The Sun, una ballata rock cantata interamente da Louris, in cui la batteria sembra letteralmente trascinare tutti gli altri strumenti, che assicurò al gruppo uno zoccolo duro di fans sparsi per tutti gli Stati Uniti.

 

Furono anche inclusi in questo lavoro ri-arrangiamenti di brani già precedentemente incisi come Martin's Song e Two Angels che, spogliati della loro semplice veste acustica, acquistano un sapore pop-rock travolgente che sarebbe diventato il marchio di fabbrica dei Jayhawks. Distintivi nello stile della band diventano anche i piccoli assoli di Louris, mai veramente virtuosistici, ma a loro modo eleganti e concisi.

Dopo un nuovo cambio di line up, questa volta non per defezione del batterista, ma per l'aggiunta di Karen Grotberg alle tastiere e ai cori, il gruppo è pronto a tornare in studio per lavorare su Tomorrow The Green Grass che sarebbe uscito sempre per l'American Recordings nel 1995. Degno seguito di Hollywood Town Hall, anche se meno rock nelle sonorità, segna l'apice creativo della coppia di cantautori, che di lì a poco si sfalderà sotto i colpi dell'industria discografica. Il suono si ammorbidisce e si arricchisce, oltre che delle già citate testiere anche di archi, e la voce della Grotberg si aggiunge e si fonde in maniera naturale con quella di Olson e Louris. Il primo singolo estratto, Blue, è un buon esempio melodico dello stile Jayhawks, semplice, diretto e solare. Ma che dire delle canzoni d'amore che ti travolgono come un fiume in piena, come ad esempio in I'd Runway, o ti affascinano con la loro semplicità come nel caso di Over My Shoulder?

Putroppo dopo l'uscita di questo album, Olson decise di lasciare la band, per formare gli Original Harmony Ridge Creekdippers insieme alla moglie, la cantante Victoria Williams (a cui è dedicata Mrs William's Guitar inclusa in Tomorrow The Green Grass) facendo piombare i fans nello sconforto.

A questa defezione seguirono due album in cui Louris e Perlman, e la new entry Paul O'Regan, cercarono di trovare un nuovo equilibrio. Album forse un po' troppo bistrattati, Sound Of Lies (1997) e Smile (2000), si discostano dalla via intrapresa per spostarsi su un territorio più pop a cui si mescolano echi beatlesiani e testi a tratti un po' scontati.


 

Sound Of Lies divise in due la critica, tra chi lo dipingeva un album noioso, monotono e senza particolari spunti creativi e chi lo definiva comunque un tentativo di trovare una nuova strada, neppure tanto mal riuscito. Certo è che la magia sembra riaffiorare a tratti, in brani come The Man Who Loved Life e la perfezione (forse autobiografica?) di Trouble, che da sole potrebbero quasi salvare tutto l'album.

Per quanto invece riguarda Smile, qui le cose si complicano e neppure il provvidenziale lavoro di un produttore come Bob Ezrin, riuscì a riscattare un album che, forse in un altro contesto, non sarebbe stato giudicato poi così negativamente. Il problema era che il nome Jayhawks stava diventando una pesante eredità, e nonostante il discreto successo commerciale del disco (il brano I'm Gonna Make You Love Me venne usato sia in uno spot di Ralph Lauren sia in una puntata del telefilm Dowson Creek) i fans della prima ora aveva abbandonato i loro idoli già da tempo non approvando, ne comprendendo, la nuova via intrapresa.

Ma forse proprio tutta la pressione accumulata mista alla voglia di riscatto, spinsero Louris e soci a lavorare sodo su un nuovo album, che ritornasse allo splendore di Hollwood Town Hall, e lasciando tutti a bocca aperta nel 2003 pubblicarono Rainy Day Music, un lavoro in puro stile Jayhawks, quelli di prima della defezione di Olson (forse anche grazie al produttore Rick Rubin). Rainy Day Music, trainato dalla semplice euforia di Save It For A Rainy Day, Tailspin e Angelyne; dalla malinconia struggente di All The Right Reasons e Tampa To Tulsa. È un album per riconquistare i fans della prima ora e convincerli che non si erano sbagliati. Che sia il canto del cigno di Louris, Perlman e O'Regan?

Non lo sappiamo, dal 2003 i Jayhawks hanno pubblicato un live, Live From The Women's Club, e un greatest hits, Music From The North Country: The Jayhawks Anthology (2009).

Nel frattempo il rapporto tra Louris e Olson sembra essersi appianato, portandoli anche a esibirsi di nuovo insieme in una serie di concerti dal titolo "From The Jayhawks: An Evening With Mark Olson & Gary Louris, Together Again", da cui è stato tratto anche un album live, Ready For Fhe Flood (2009).

Per quanto riguarda i Jayhawks non si sono mai veramente sciolti, anche se i vari membri del gruppo seguono carriere soliste, restano però in contatto tra di loro e disponibili a sporadiche reunion. E mentre si vocifera di un possibile nuovo album tra la primavera e l'estate 2011, a cui la band starebbe lavorando dallo scorso autunno, sono stati ristampati in vinile in primi tre album della band, forse per preparare i fans a un nuovo ritorno alle origini?

  Francesca Ferrari