On Air Stiamo trasmettendo:
Nightswimming con Massimo Derba

Parola di DJ

newsletter
Vuoi essere informato su tutte le novità di Radiogas?
Iscriviti alla nostra newsletter
Scrivi la tua email



System Of A Down - Serj Tankian DISCOGRAFIA

 

I System Of A Down nascono a Los Angeles nel 1995, dopo lo scioglimento del gruppo thrash metal Soil. La band attira l'attenzione del mitico produttore Rick Rubin grazie alle sue incendiarie performance. La formazione che entra per la prima volta in uno studio di registrazione è Serj Tankian (voce), Daron Malakian (chitarra e cori), Shavo Oladjian (basso) e John Dolmayan (batteria). Le radici armene del quartetto sono evidenti in alcuni passaggi melodici della loro articolata proposta musicale.

  

L'esordio System Of A Down (1998 - ****1/2) è un vero e proprio pugno in pieno volto, a partire dalla bellissima copertina che presenta un'iconografia molto strana per un gruppo metal. I quattro si divertono a ridicolizzare il già agonizzante nu metal, mischiandolo vorticosamente con jazz, hardcore punk, thrash metal e musica tradizionale caucasica. 

Il manifesto del disco è l'emozionante ballata Spiders, in cui viene dispiegata perfettamente la drammatica voce di Tankian, ma i pezzi più interessanti sono le durissime Suite-Pee, Sugar e soprattutto la monumentale Know.

Il successivo Toxicity (2001 - *****) è semplicemente uno dei dischi meglio riusciti dell'intera storia del metal. Un album in cui i System Of A Down riescono nel non facile compito di superarsi, aumentando i riferimenti politici della loro musica (per esempio ancora una volta la copertina è straordinaria) che, da quel punto di vista, li fanno diventare quasi dei Rage Against The Machine in tono minore. La ritmica è praticamente insostenibile nelle schizofreniche e potentissime Prison Song e Needles. La title track e la power ballad (?) Chop Suey! rivelano al grande pubblico l'incredibile versatilità della voce di Serj Tankian. Si ricordano con vera goduria anche Jet Pilot, X ed Aerials.

Con una mossa provocatoria i System Of A Down fanno uscire un disco di b-side a prezzo speciale, incitando contemporaneamente i propri album a scaricarlo da internet. Steal This Album! (2002 - ***1/2) è ancora una volta stupefacente per la qualità media, visto che teoricamente sempre di scarti si tratterebbe. Qui si esplorano maggiormente le radici hardcore punk del gruppo e gli arrangiamenti sono ridotti all'osso. Spettacolare e trascinante quanto mai Innervision.

Con Mezmerize! (2005 - ***) i System Of A Down realizzano il loro peggior album. Mezmerize! risulta troppo legato alle ritmiche hip hop e dunque troppo vicino al classico nu metal per stuzzicare davvero gli appetiti degli appassionati che, da loro, si aspettano sempre prove eccezionali. Non è una vera caduta, ma si fatica assai a ricordare delle canzoni specifiche della scaletta (a parte forse Sad Statue).

A distanza di pochissimi mesi da Mezmerize! esce il disco gemello Hypnotize (2005 - ****) e questa volta i System Of A Down tornano a fare sul serio, con molte grandissime canzoni tra cui la title track, Holy Mountains e Kill Rock N'Roll.

Dopo la doppia fatica di Mezmerize! e Hypnotize, la band si scioglie (torneranno insieme per adesso solo per sporadici tour negli stadi di tutto il mondo). Ciò permette a Serj Tankian di esplorare le proprie voglie di andare "oltre al metal". L'inizio, con Elect The Dead (2007 - ***), è coraggioso, ma non privo di sbavature. Le nenie escogitate da Serj finiscono per stancare, anche se Baby e Sky Is Over sono due grandi canzoni melodiche.

La voglia di diventare un crooner da parte di Serj Tankian si dispiega perfettamente nel live album Elect The Dead Symphony (2010 - ***1/2), in cui il repertorio del disco precedente viene reinterpretato con il solo ausilio della voce e di un'orchestra sinfonica. Scommessa quanto mai al limite del kitsch, ma che Tankian vince in scioltezza pur con qualche piccola inevitabile inesattezza tecnica.

Imperfect Harmonies (2010 - ***1/2) si stacca definitivamente dal modello dei System Of A Down. Si tratta praticamente di un disco prog rock con qualche inserto più aggressivo di taglio hardcore punk. E' come un disco dei Trail Of Dead con i giusti spazi per l'incredibile vocalità di Tankian. Si ritorna sul tema del genocidio armeno che già aveva caratterizzato le canzoni di Toxicity (Yes, It's Genocide) e si incanta gli ascoltatori con la particolarmente riuscita Gate 21.

 

Harakiri (2012 - ***1/2) è un deciso passo verso l'alternative rock americano. Sembra un disco dei System Of A Down senza le furiose accelerazioni thrash. Serj Tankian ha ormai dimenticato gli Slayer, ma non come si costruiscono grandi canzoni, sempre sorprendenti e cangianti nei loro arrangiamenti (Cornucopia, Butterfly, Harakiri, Uneducated Democracy). Harakiri è (fino ad oggi, off course) il miglior disco solista di Serj Tankian.

 
  
 Lorenzo Allori