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Wilco - Discografia

Jay Farrar e Jeff Tweedy sono le due menti che hanno dato vita al genere "alt-country", grazie alla straordinaria esperienza degli Uncle Tupelo. Dei due, Farrar era quello con maggiori radici Country, mentre Tweedy aveva un background decisamente rock (fino ad arrivare addirittura al punk rock). L'epocale lite tra Farrar e Tweedy in effetti produsse due gruppi dalle coordinate musicali profondamente diverse. Rigidamente country rock sono sempre stati i Son Volt di Jay Farrar, mentre i Wilco di Jeff Tweedy hanno intrapreso uno dei percorsi più esaltanti della storia, in tema di rinnovamento del rock n'roll. All'inizio la formazione dei Wilco è piuttosto aperta e vede come membri cardine ovviamente Tweedy (chitarra e voce) e John Stirratt (basso).

A.M. (1995 - **) è l'acerbo risultato della collaborazione tra Jeff Tweedy e Brian Henneman (leader della nota "bar band" dei Bottle Rockets). Box Of Letters e Casino Queen sono gli unici concisi acuti di un disco che non mette assolutamente in mostra tutto il potenziale della band. Jeff era sempre stato visto come la "seconda penna" degli Uncle Tupelo, ma sono innumerevoli le delizie che ha in serbo per i suoi fans.

Già al secondo lavoro, i Wilco sbancano le classifiche e convincono in pieno la critica. Being There (1996 - ****) è un mastodontico doppio album, che sembra soprattutto un lungo e sentito omaggio agli Stones dei primi anni '70. Qui innanzi tutto sono da evidenziare le ballate (meravigliose Misunderstood e Sunken Treasure), e la splendida canzone gemella Outtasite (Outta Mind) / Outta Mind (Outta Sight). La formazione diventa più stabile con, oltre agli inamovibili Tweedy e Stirratt, Jay Bennett (chitarra), Ken Coomer (batteria) e Max Johnston (violino, mandolino, banjo).

La famiglia Guthrie incarica il cantautore britannico Billy Bragg di musicare una serie di testi inediti firmati dal grande Woody Guthrie. Bragg accetta ed individua nei Wilco il gruppo adatto a "risciacquare nel Mississippi" le sue irreprensibili melodie british.
Mermaid Avenue (1998 - ***1/2), primo risultato di questa storica collaborazione, è un inaspettato successo di classifica. I Wilco non si limitano al compitino, ma anzi sfoggiano tutta la loro competenza musicale. California Stars e One By One (non a caso musicate da Tweedy) sono le due canzoni - traino che rendono un semplice disco folk rock, uno dei best seller di quell'anno.
 

Se i Rolling Stones avevano rappresentato l'evidente fonte di ispirazione per il monumentale Being There, con Summerteeth (1999 - **1/2) Tweedy paga un debito di riconoscenza nei confronti dei Beatles e dei Beach Boys. Proprio a causa di questo repentino cambio di orizzonti sonori il gruppo inizia a sfaldarsi. Max Johnston saluta la compagnia ed i Wilco rimangono ridotti a quartetto. L'album risente di un'eccessiva frammentarietà del materiale. Ci sono almeno quattro capolavori destinati a diventare presenze fisse ai concerti del gruppo (Can't Stand It, She's A Jar, A Shot In The Arm e Via Chicago), ma il resto del disco non è all'altezza. La ballata rumorista Via Chicago peraltro indica la via del futuro prossimo della band.

Mermaid Avenue II (2000 - ***) aggiunge veramente poco al progetto di valorizzazione dell'opera inedita di Woody Guthrie. Ancora una volta le luci della ribalta sono per Bragg, ma le canzoni destinate a durare fuoriescono dalle idee di casa Wilco (Airline To Heaven, Someday Some Morning Sometime).

 

Con l'aggiunta del tellurico batterista Glenn Kotche e del tastierista Leroy Bach, i Wilco tornano ad essere un quintetto, ma i rapporti tra Tweedy (in questo periodo anche malato di depressione) ed il resto della band diventano sempre più difficili. Yankee Hotel Foxtrot (2002 - ****1/2) viene rifiutato dalla casa discografica Reprise ma, pubblicato indipendentemente, diventa un grande caso commerciale ed una delle cantonate più clamorose prese dalla discografia americana. Il materiale è molto difficile e lontano dal rock tradizionale di Being There e per questo i Wilco acquisiscono sostenitori nel campo del rock alternativo, perdendoli tra gli amanti del classic rock. Le canzoni sono essenzialmente pop (come in Summerteeth), ma vengono sovente scompaginate da ritmi irregolari, inserti elettronici e rumorisimi assortiti. Si tratta a ben vedere del miglior lavoro in studio della band e di uno degli album fondamentali del XXI secolo. La ballata "aliena" I'm The Man Who Loves You, I Am Trying To Break Your Heart, War On War, Heavy Metal Drummer o la splendida Ashes Of American Flags sono la pietra angolare di una rivoluzione silenziosa, paragonabile a quella realizzata, per il rock britannico, da OK Computer dei Radiohead. Jesus Etc. cresce lentamente di notorietà fino a diventare la canzone più famosa del gruppo di Chicago (città che viene omaggiata dall'iconica copertina, che mostra il complesso residenziale di Marina City - le caratteristiche "pannocchie" del Chicago River).

  Il produttore Jim O'Rourke (famoso manipolatore di suoni ed all'epoca anche quinto membro effettivo dei Sonic Youth) forgia con A Ghost Is Born (2004 - ****) forse il disco più "classico" del nuovo corso dei Wilco (lui che era stato tra i "responsabili" della confusione e dei malintesi nati intorno a Yankee Hotel Foxtrot).

Tra questi solchi Glenn Kotche dimostra di essere uno dei migliori batteristi del pianeta, mentre Jeff Tweedy firma una serie di canzoni indimenticabili. Dopo anni di onorata militanza, il chitarrista Jay Bennett se ne va, venendo sostituito da un secondo tastierista (Mikael Jorgensen), indizio abbastanza indicativo sull'ulteriore allontanamento dalla materia rock. L'amara ballata The Late Greats, la potente cavalcata kraut rock di Spiders (Kidsmoke) e ancora Muzzle Of Bees, Theologians, I'm A Wheel o Hummingbird devono far parte obbligatoriamente del bagaglio di qualsiasi amante della grande musica.

Nel frattempo Jeff Tweedy fonda temporaneamente (con Glenn Kotche e Jim O'Rourke) la band di folk rumorista dei Loose Fur.

Il tour successivo ad A Ghost Is Born vede la nascita di una delle formazioni più affascinanti del rock contemporaneo. A Tweedy, Stirratt, Kotche e Jorgensen (Leroy Bach viene accantonato) si aggiungono infatti i due chitarristi Pat Sansone e Nels Cline. Più ancorato al rock classico il primo (peraltro pure abilissimo polistrumentista ed arrangiatore), invece rivolto al jazz ed alla sperimentazione rumorista il secondo. Il doppio dal vivo Kicking Television (2005 - ****1/2) è ad oggi il capolavoro assoluto dei Wilco. La band sembra rapita in estasi e ci dà dentro alla grande fin dall'iniziale e convulsa Misunderstood. Ci sono poi versioni al fulmicotone di Hell Is Chrome, Airlane To Heaven, Kicking Television, Via Chicago e Ashes Of American Flags.

Conscio di avere tra le mani un giocattolo pressoché perfetto, con Sky Blue Sky (2007 - ****), Tweedy cerca di assecondarne in egual misura tutte le molteplici inclinazioni musicali, puntando anche ad un parziale riavvicinamento alla materia country rock. L'assolo chitarristico di Nels Cline nell'incredibile Impossible Germany viene giustamente considerato uno dei più belli ed intensi dell'intera storia del rock (ed è una vera goduria ammirare Nels mentre lo suona nel dvd Ashes Of American Flags). L'impressione è che Carlos Santana incontri Tom Verlaine, in una formazione inedita dei Television. Il resto del repertorio è più "ordinario" rispetto alle recenti glorie, con Walken e Shake It Off a guidare la classifica di qualità.

Wilco (The Album) (2009 - ****) non fa che confermare il raggiunto status di rockstar del sestetto dell'Illinois. Anche qui il livello è appena sotto l'eccellenza, con pezzi forti del calibro di Wilco (The Song), Bull Black Nova e You And I.

The Whole Love (2011 - ****) è l'ennesimo pezzo di bravura, annunciato dall'iniziale tempesta noise elettronica chiamata Art Of Almost, che da sola varrebbe l'intero prezzo del biglietto. Poi però ci sono anche altri gioielli come Black Moon o la chilometrica One Sunday Morning.

Il monumentale cofanetto quadruplo Alpha Mike Foxtrot: Rare Tracks (1994 - 2014) (2014 - *****) racconta nel miglior modo possibile venti anni di carriera fuori dagli schemi. Tanti brani live, duetti, cover, b-side, remix ed inediti puri che concorrono di certo alla gioia di tutti gli estimatori di Tweedy & Co. Alpha Mike Foxtrot è un investimento da fare obbligatoriamente ed insieme la dimostrazione che certi scarti dei Wilco valgono di più di intere e sopravvalutate discografie indie rock.

Prima distribuito gratuitamente in rete e poi venduto nei negozi e negli store digitali, Star Wars (2015 - ***1/2) è il disco rock n'roll che i Wilco possono fare uscire nel 2015. Un rock, quello di Star Wars, comunque lontano da quello classico di Being There e semmai piegato a momenti di sobria ed allo stesso tempo caotica sperimentazione.  

La mano visionaria di Nels Cline è meno presente che nei precedenti dischi, mentre invece risplende la vena melodica di Tweedy. Ci sono cinque grandi pezzi (Random Name Generator, You Satellite, Pickled Ginger, Cold Slope e King Of You) in appena quarantaquattro minuti di musica. Gli album offerti gratuitamente devono sempre essere considerati con scetticismo, ma questo è davvero un buon lavoro, anche se certamente inferiore ai predecessori.

 
Come conseguenza logica a Star Wars ed alla carriera solista di Jeff Tweedy, esce Schmilco (2016 - ***1/2). Si tratta di un album che mette quasi del tutto in soffitta gli sperimentalismi per ricercare una scrittura molto più semplice e dal taglio decisamente cantautorale. L'unica forza di queste canzoni è pertanto la ricerca melodica e qui Tweedy è un riconosciuto maestro da oltre un ventennio.

Scmilco non sarà ricordato come l'album più bello dei Wilco e nemmeno come quello più innovativo, ma canzoni come Cry All Day, Someone To Lose, Happiness, Locator o Shrug And Destroy giustificano ampiamente la spesa di acquisto. Sembra decisamente che l'esperienza di "disturbatore sonico" del chitarrista Nels Cline alla corte dei Wilco sia arrivata al capolinea.

 

  Lorenzo Allori