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CLOSER

di Mike Nichols (USA, 2004)
con Jude Law, Natalie Portman, Clive Owen, Julia Roberts




Anna, Dan, Alice e Larry sono quattro persone distanti anni luce tra loro, sia fisicamente che caratterialmente, eppure i disegni della vita faranno sì che questi personaggi intreccino le loro esistenze, solleticandosi a vicenda nel trasmettere agli altri le proprie virtù, ma soprattutto, i propri difetti e umane debolezze.
Si parte da un incontro fortuito in cui emergono bugie di convenienza, arrivando a salti temporali che cuciranno insieme le quattro esistenze in storie d'amore e sesso, sentimenti radicati o fragili, discordia e ipocrisia, ma anche situazioni ambigue, e su tutti spiccano tradimento e gelosia, trattati in passato nei più disparati modi, ma qui sottolineati nella loro vera essenza.


E' questo il regista Mike Nichols (Il laureato n.d.r.), un addetto ai lavori che non ha mai evitato la veridicità delle diversità caratteriali, nella loro essenza più torbida ma una volta tanto reale, i linguaggi che i protagonisti utilizzano sono epidermici e realistici proprio per la loro schiettezza, ed è questo a non rendere mai volgare anche un argomento tabù come una certa pratica sessuale, usuale nella realtà, ma di solito evitata pateticamente da un certo, vasto, tipo di cinema ipocrita
.

 

 
 
La perla di splendore della pellicola è senz'altro Natalie Portman, autentica trasformista in tutta la vicenda, che passa da un ruolo di dolce ragazza semplice a quello di appariscente vamp fino alla spietatezza, nella sua fisicità e nel suo talento fa scomparire il ruolo della Roberts, qui più che mai fuori posto e a tratti irritante.

Jude Law gigioneggia in tutta la prima parte del film, e risulta anche simpatico finchè la sceneggiatura non gli imporrà il calarsi in un ruolo autolesionista e volutamente "loser", vittima di se stesso e dei propri sentimenti. Mattatore indiscusso di tutto il film è senz'altro un travolgente e ironico Clive Owen, autentico tessitore della vicenda, che a differenza del collega Law, parte da un ruolo che lo fa quasi perdente per poi delinearne tratti assolutamente cinici nel senso positivo del termine, ne è testimonianza una memorabile discussione con la Roberts.

Insomma Closer è un ottimo film, diretto con mano ferma e senza orpelli che ne vadano a minare l'autenticità. Una piccola gemma da tenere nella propria collezione di dvd.

Daniele Nuti