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FERRO 3

(Bin-Jip 3 - Iron)

Un film di Kim Ki-Duk (Corea del sud 2004)
Con Hee Jae, Seoung-yeon Lee.





Ferro 3 è un film sul silenzio, sull'inutilità delle parole che cercano di spiegare i sentimenti, che vogliono imbrigliare la passione.
Il giovane Tae-Suk entra nelle case lasciate vuote dagli inquilini, ci vive per poco tempo cercando di scoprire qualcosa dei proprietari attraverso le loro foto, i loro vestiti, il loro gusto estetico, rimette tutto in ordine e si allontana senza lasciare traccia. Tutto scorre seguendo il medesimo rituale finché in una delle tante case che avrebbe dovuto essere vuota incontra la triste Sun-hwa.




Il regista sud-coreano Kim Ki Duk, al suo undicesimo lavoro, firma un piccolo capolavoro raccontando, attraverso il silenzio, la solitudine del mondo moderno dove le parole ridondanti ed assordanti fanno da contraltare alla pochezza delle idee.



Nel film parlano solo i personaggi secondari, coloro che non hanno importanza, che si intromettono, inopportuni, in un mondo sensibile e esclusivo creato dal legame indissolubile tra i due amanti.

 

 
 
Kim Ki Duk, osannato dal pubblico e dalla critica contemporanea, ha realizzato, con Ferro 3, la sua pellicola di maggior valore anche grazie al fatto di aver ridotto ai minimi termini proprio quello che è sempre stato il suo tallone d'Achille: la sceneggiatura.

Film visivamente molto belli come Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera cadono sulla noiosa banalità di dialoghi orientaleggianti e infarciti di massime zen da edicola mentre altri come Time o La samaritana hanno dei testi che non rendono giustizia a soggetti e fotografie di ottima qualità.

Infine, Ferro 3 fa sognare, illude ed ammalia abbattendo la distanza tra gli amanti; il cinema che non ha bisogno di parole può fare a meno della pesantezza del mondo, facendo diventare uno il doppio.

L'inviato Morellik