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RAUL MIDON @Teatro Giotto Vicchio

 

Teatro Giotto di Vicchio  6/4/2014

 


Il poliedrico artista Americano ha incantato la platea del Teatro Giotto, ma d'altronde era prevedibile, basta guardare una sua qualsiasi esibizione sul più importante sito di condivisione video del mondo  per rendersi conto del modo in cui Raul Midon riesce a trascinare l'audience, strappando calorosissimi applausi anche a metà canzone, tanto è il suo virtuosismo sulla chitarra (e non solo). La sua musica è un qualcosa di indefinibile:  sicuramente vi ritroviamo la grande tradizione dei maestri del soul, basti sentire l'uso della voce con un timbro caldo e tenorile, ma al contempo potente,  che ricorda molto Donny Hathaway ; inoltre vi troviamo anche elementi folk, della cultura latina, venature jazz - grazie anche alla sua formazione di chitarrista classico e jazz, appunto - rintracciabili in melodie complesse e improvvisazioni anche vocali, e soprattutto un modo di presentarsi sul palco che fa davvero dubitare di trovarsi di fronte ad un solo artista sul palcoscenico. Perché è così che Raul si presenta: nessuno ad accompagnarlo (ogni tanto compare il suo fidato manager Paul, ma solo per  aiutarlo nel cambio di strumento), anche quando oltre alla chitarra si sentono delle percussioni: esse sono suonate non con i piedi (come ci si aspetterebbe da un chitarrista, e come facevano ad esempio decenni fa "Otto e Barnelli" alla televisione italiana), bensì con...una mano , come è avvenuto nella prima canzone proposta, "Sunshine (I can fly)", tratta dal suo primo album prodotto da una major, "State of Mind", del 2005. Inoltre Raul è famosissimo (e richiestissimo come session man), anche per la capacità di creare suoni con la bocca che imitano perfettamente la tromba, insomma siamo di fronte ad un vero e proprio "one man band"!

L'esibizione è continuata con "All I need", una canzone presente nel suo prossimo album, poi Raul ha eseguito alcuni dei suoi cavalli di battaglia, come ad esempio "Was it really love", e la bellissima "Mistery Girl", con una sofisticata e stupenda "rendition" che ha fatto venire la pelle d'oca a chi sta scrivendo.

E' toccato poi ad uno dei brani che lui più ama, cioè "Invisible chains", una canzone dal ritmo rocksteady, un reggae insomma, da Raul dedicato dal palco ai grandi maestri di questo genere musicale, come Jimmy Cliff, Peter Tosh e ovviamente Bob Marley, una canzone questa dal testo molto significativo che parla dei pregiudizi e delle barriere mentali ("Continuando la mia strada verso la redenzione, questa prigione è di mia invenzione, cosa servirà a catturare la mia attenzione, l'amore dividerà il mare, il mare dentro di me, che trattiene queste catene invisibili").

A questo punto, a sorpresa ma non troppo,  è toccato ad uno standard del be-bop degli anni 40 dello scorso secolo, e cioè "Yardbird suite"  un grande pezzo jazz di Charlie Parker, uno degli eroi musicali di Raul (lui stesso ha dichiarato in varie interviste che a casa sua, da quando era un bambino,  si ascoltava musica di tutti i tipi, compreso ovviamente il jazz), tanto per dimostrare di essere, tra le altre cose, un notevole jazzista con un suono chiaro e limpido.  E' stato poi il turno di "Everybody deserves a second chance", tratto dall'album "Synthesis" del 2009, per poi approdare alla delicata "Listen to the rain", eseguita da Raul al piano elettrico  e contenuta nell'album di prossima uscita. E' stato poi il turno di una canzone d'amore,  dedicata da Raul a sua moglie,"Waited all my life" tratta dall'album "State of mind".

Ed ecco il finale in crescendo: "Mi amigo cubano", una canzone in spagnolo scritta a quattro mani con il mitico Bill Withers, la sua celebre hit "Expressions of love", in cui suona l'armonica il grande Stevie Wonder (ovviamente non presente al concerto di Vicchio, pertanto Raul ha sopperito con...i suoni della sua bocca) , e infine il suo manifesto, ovverosia "State of mind", un lunghissimo brano con improvvisazioni di ogni tipo, anche vocali, che ha davvero coinvolto un pubblico caldissimo, con parole  piene di amarezza ("Ognuno si comporta in maniera così sprezzante"), ma anche di speranza ("fatti trasportare dal vento e sali, apri le tue ali e vola, perché è tutto uno stato mentale") .

Come bis Raul ha proposto "Pick somebody up", una canzone sulla solidarietà, con forti dichiarazioni d'intenti ("Non voglio insegnare niente a nessuno, voglio solo aiutare qualcuno a rialzarsi, non voglio dirti come fare a vivere, ma voglio solo poterti aiutare dandoti tutto quello posso...questo è il mio intendimento").

Nella breve intervista che Raul ci ha gentilmente concesso dopo il suo spettacolo (devo dire insperata poiché Raul era molto provato dopo una settimana piena di concerti e di spostamenti per l'Italia) ci siamo resi conto di trovarci davanti ad una persona stupenda, oltre che ad un artista completo:  abbiamo parlato del suo tour italiano ("il mio primo tour italiano, sebbene avessi già fatto in passato qualche singolo spettacolo in Italia"), poi ha passato a elogiare il nostro paese sia per la cucina ("ho mangiato qui a Vicchio, in un ristorante, spaghetti cacio e pepe e un tortino di carote veramente buono"), che per il calore del pubblico;  al nostro elogio del suo modo inconfondibile e unico di suonare la chitarra (in senso positivo, ovviamente), Raul è stato molto simpatico e pieno di autoironia, parlando tra il serio e il faceto ("in un certo senso sono fortunato ad essere non vedente, in quanto non ho copiato da nessuno e ho dovuto sviluppare uno stile chitarristico tutto mio"); Raul ha poi parlato delle sue collaborazioni con star internazionali, passate e future (è richiestissimo come session man, e vanta tra le sue collaborazioni nomi come Stevie Wonder, e Herbie Hanckock, tra gli altri), delle sue molteplici influenze musicali, e ci ha sottolineato che gli piace soprattutto il cantautorato americano degli anni ‘70 dello scorso secolo, citandoci espressamente  Paul Simon, James Taylor e Joni Mitchell; infine ci detto che il suo nuovo album, prodotto da lui stesso ("lo sai? Adesso sono anche produttore", ha detto orgogliosamente) e che uscirà sul mercato il prossimo agosto - e dove troveremo le canzoni "Listen to the rain" e "All I need", proposte nel live di Vicchio- vedrà la presenza di  grandi nomi come Dianne Reeves, Marcus Miller e Bill Withers.

Ci siamo salutati con una promessa da parte di Raul: di rivederci , magari già l'anno prossimo, qui in Italia per un altro tour sicuramente trionfale!

 GianPaolo Braga

Fotografie per gentile concessione di Fabiana Laurenzi