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Tonino Carotone Live @ Flog Firenze 24/01/2009

 

 

Tonino Carotone è tornato! E lo ha fatto non solo con un disco bellissimo, intitolato "Ciao mortali!", a cui hanno collaborato nomi illustri come Manu Chao, Gogol Bordello e i nostri Bandabardò, ma anche con un grande tour che l'altra sera ha toccato la Flog di Firenze, e mi ha visto testimone di una performance grandiosa...

 

Chi non conosce Carotone (al secolo Antonio De La Cuesta, classe 1970), sicuramente falla di tutta una commistione di cose che questo artista è riuscito a fondere insieme, senza artifici.


Sto parlando del grande amore di Tonino verso una musica italiana "tradizionale", da Carosone (da cui trae e omaggia il nome) ad artisti come Fred Buscaglione e tanti altri, che conferiscono allo stile di Carotone un imprinting "made in italy" confezionato ad arte. Ma principalmente, a parte alcune grandiose cover del nostro repertorio ("Sapore di sale" di Paoli, rivisitata in chiave rivoluzionaria, o Storia d'amore di Celentano, che ha saputo cucirsi addosso...), si può dire che la sua Barcellona, col suo calore e colore, è in primo piano, il tutto mixato al coinvolgente groove a tratti molto ska della macchina dal vivo davvero convincente.

Il concerto, che per agevolare i soliti nostrani motivi calcistici è iniziato verso le 23.00, è stato aperto in maniera prorompente col brano "Il santo", opener anche del disco, dove si sono delineate le linee guida tracciate da una presenza scenica di gran classe, smoking e bastone come il miglior Modugno, e un ritmo sostenuto che necessariamente è stato intervallato anche dai momenti più particolari, come la cover di "Parole, parole" eseguita dalla corista in maniera impeccabile e "Tu vuo fa' l'americano". Oltre a pezzi tratti dal nuovo album (su tutti "De Vuelta Por Buenos Aires" e "Primaverando") non sono mancati come già detto alcuni pezzi oramai definibili classici del decennale repertorio, dove su qualsiasi cosa comunque ha svettato l'attesissima e finale "Me cago en el amor", il pezzo primordiale del repertorio, eseguito in una versione incredibilmente ricca e dilungatasi in virtuosismi solistici dei vari componenti che hanno spaziato nelle loro varie influenze addirittura citando i Kiss (!!!). Io c'ero.

Daniele Nuti