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Eric Chenaux – Skullsplitter

Anno di pubblicazione: 2015

Provenienza: Canada

Genere: noise, folk, elettronica

Voto: ***

Brano migliore: Skullsplitter


Commento: Il chitarrista e sperimentatore canadese è giunto ormai al suo quinto album che, lo dico subito, è il più "accessibile" della sua carriera. Metto le virgolette perché la parola accessibile accanto al nome di Chenaux è una specie di ossimoro in sé. Gli ingredienti sono i consueti: melodie evanescenti di stampo vagamente soul e cantate rigorosamente in un ottimo falsetto, chitarra dissonante e quasi incerta nel suo perdersi dietro quelli che sembrano refoli d'aria, elettronica soffice sulla quale si appoggia talvolta il resto. Nessun altro musicista oltre al nostro eroe. I brani più riusciti sono Have I Lost My Eyes?, Skullsplitter, Spring Has Been A Long Time Coming, Summer & Time e la rivisitazione dello standard jazz My Romance. Chenaux è sicuramente un artista molto originale, ma seguirlo richiede una fede ed una dedizione che evidentemente non sono da tutti.


Assomiglia a: Jandek con la voce di Jeff Buckley e la chitarra di Arto Lindsay.

Dove ascoltarlo: davanti ad un gigantesco murales.

                                                                 
 Lorenzo Allori